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Modena, Arnaldo ha trovato finalmente casa e lascia l'aeroporto dove viveva da sei mesi: «La prima notte non ho dormito dalla gioia»

Gabriele Canovi
Modena, Arnaldo ha trovato finalmente casa e lascia l'aeroporto dove viveva da sei mesi: «La prima notte non ho dormito dalla gioia»<br type="_moz" />

La hostess che l’ha aiutato: «La mattina seguente è tornato al Marconi per ringraziarci tutti»

23 marzo 2024
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MODENA. Non ha dormito dalla gioia. O meglio, ha faticato a farlo. Era euforico, quasi frastornato, tanto da rimanere fino a mezzanotte sul divano, incollato al televisore. La sua espressione possiamo solo immaginarcela, ma ad averla vista sono le amiche hostess dell’aeroporto Marconi di Bologna, dove, ovviamente, è tornato alla mattina, dopo aver trascorso la prima notte nella sua nuova, e vera, casa.

IL PERSONAGGIO
Lui è Arnaldo Benatti – 83 gli anni, Vignola il comune di nascita e Bastiglia il paese in cui ha vissuto per tanti anni – e la sua storia ha fatto il giro di tutta Italia nei giorni scorsi. Il motivo? Per sei mesi ha vissuto (per sua decisione, come ripete più volte) nella zona dei check-in del Marconi. Già, “ha vissuto” e non “vive” come invece scrivevamo fino a ieri. Questo perché giovedì ha varcato la soglia del suo nuovo appartamento: una casa vera e propria, con un bagno, un letto e una cucina a sua dispozione.


LA PRIMA NOTTE A CASA
La sua storia ha scatenato una gara di solidarietà, ma alla fine a dargli una mano è stata la “sua” Barbara. Barbara Loconte, di professione hostess, lavora all’aeroporto di Bologna: con Arnaldo è nata un’amicizia speciale tanto che «insieme a mio marito l’abbiamo ospitato più volte a casa nostra, offrendogli un letto e cenando insieme». È stata lei, grazie «alla generosità di un amico di un mio amico», a trovare una sistemazione per l’ottantatreenne. «Sì, il passaparola e il boom mediatico hanno contribuito – continua Barbara – Siamo andati insieme a vedere l’appartamento e ieri sera (giovedì per chi legge, ndr) ci ha passato la prima notte. Lui è al settimo cielo, è contentissimo. Cosa mi ha detto alla mattina? Tornato all’aeroporto, ha raccontato di aver dormito bene, ma che si era svegliato di continuo: non gli sembrava vero e quando ha aperto gli occhi ha avuto la sensazione di star vivendo un sogno. Io gli ho risposto di godersi il silenzio, dato che in aeroporto c’è sempre delirio».

GARA DI SOLIDARIETA'
La solidarietà non finisce qui: «Alcune colleghe del Marconi – prosegue – sono pronte a portargli carrelli pieni di spesa, d’altronde ora ha una cucina vera... Speriamo, però, che anche le istituzioni facciano la loro parte: mi aspetto azioni concrete dai Comuni e dai servizi sociali. Anche perché quella dell’appartamento è una soluzione temporanea, fino al 30 aprile. Se non fosse stato per il privato che ha messo a disposizione di Arnaldo l’appartamento, lui sarebbe ancora in aeroporto». Intanto, l’83enne che ricorda Viktor Navorski (alias Tom Hanks) nel film The Terminal, può assaporare un nuovo silenzio.