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Carpi, sfregio al quadro e artista ferito: c’è il filmato della follia in chiesa

di Gabriele Canovi
Carpi, sfregio al quadro e artista ferito: c’è il filmato della follia in chiesa

Le telecamere di Sant’Ignazio hanno immortalato l’uomo, tuttora ricercato Prima di aggredire Saltini ha gettato il coltello vicino alla tela «blasfema»

29 marzo 2024
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CARPI. È stato tutto ripreso dalle telecamere. E questo significa che tutto è racchiuso in un filmato: il quadro vandalizzato con la bomboletta e sfregiato con il coltello, l’aggressione all’artista Andrea Saltini e le chiazze di sangue sulla pavimento nella navata centrale della chiesa.

Esiste quindi un filmato in cui si vede chiaramente l’uomo – tutt’ora ricercato dalle forze dell’ordine – compiere quel folle gesto all’interno della chiesa di Sant’Ignazio a Carpi, dove da un mese è ospitata la mostra “Gratia Plena” accusata di essere «blasfema» dal mondo integralista ultracattolico. È proprio qui il punto della questione: la follia di quest’uomo, che giovedì mattina è entrato armato in chiesa con l’obiettivo di vandalizzare il quadro “Inri-San Longino” (l’opera più di tutte al centro delle polemiche), arriva dopo settimane in cui la tensione e l’odio verso questa mostra sono cresciuti in maniera esponenziale. Prima con un rosario di riparazione (o sit-in di protesta che dir si voglia), poi con una raccolta firme e infine con un esposto in Procura, per cui il pm Giuseppe Amara ha già chiesto l’archiviazione. Ed è anche per questo motivo se sia il sindaco di Carpi Alberto Bellelli che monsignor Erio Castellucci hanno chiesto di «abbassare i toni».

Il video shock

Nel filmato, come detto, si vede chiaramente quanto accaduto all’interno della chiesa: dall’ingresso dell’uomo fino alla fuga di corsa. Nel mezzo, l’atto vandalico e l’aggressione. Si vede l’uomo dirigersi direttamente verso l’altare e posizionarsi davanti al quadro “Inri-San Logino”. C’è poi il momento in cui estrae la bomboletta spray per imbrattare la tela e il coltello, con cui crea un solco proprio nel punto in cui è raffigurato il capo del centurione Longino chino sul corpo di Gesù. A quel punto, mentre le altre persone presenti alla mostra corrono verso l’esterno, si gira quasi di scatto, getta il coltello praticamente sotto il quadro e prova a fuggire. Il filmato mostra, dunque, i concitati istanti dell’aggressione: Saltini, colpito con un pugno e uno schiaffo, interviene per fermare la fuga dell’uomo e ne nasce una colluttazione da cui rimane ferito. Nel filmato, infatti, è chiaro che non si tratta di un accoltellamento, come invece era stato ipotizzato nelle ore immediatamente successive al grave fatto. Un altro dettaglio è fondamentale: il punto in cui gli agenti della polizia Scientifica e quelli della Digos trovano le tracce di sangue dell’artista, ovvero nel bel mezzo della navata centrale della chiesa. Il coltello, e quindi anche il quadro vandalizzato, distano qualche metro. Da questa ricostruzione emerge quindi che l’uomo, quando ferisce Saltini, aveva già lasciato a terra l’arma. Non è chiaro, però, se a causare i quattro punti di sutura sul collo dell’artista 49enne sia stato il pugno lo schiaffo oppure un graffio.

Le indagini

Il filmato, registrato dalla telecamera di videosorveglianza installata nella chiesa che ospita il Museo diocesano, è stato subito acquisito dagli inquirenti e risulterà decisivo per risalire all’identità dell’aggressore. Questo non è l’unico elemento in mano forze dell’ordine e quindi nemmeno l’unico reperto che si potrebbe rivelare decisivo nelle indagini. Durante la fuga, infatti, l’aggressore si è tolto alcuni indumenti che indossava, lasciandoli a terra nella adiacente via Costa, sotto il porticato e vicino ai portoni delle case: parliamo di parrucca, mascherina, giaccone e guanti. Li ha disseminati nel giro di una ventina di metri. Il guanto al civico 36 la giacca al 26, la parrucca al numero 16 e la mascherina all’8. In questo senso, anche le telecamere della rete comunale che sorvegliano il centro possono fornire un contributo importante alle forze dell’ordine e, di conseguenza, alle indagini. Quanto alle condizioni dell’artista (dimesso dopo un paio di ore dall’ospedale Ramazzini con 15 giorni di prognosi) riferisce di essere ancora sotto choc. Intanto, la caccia all’uomo si intensifica. l