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Modena, la truffa dei due finti avvocati: pagano dieci prosciutti con un assegno rubato

Modena, la truffa dei due finti avvocati: pagano dieci prosciutti con un assegno rubato

Il titolare di un salumificio di San Polo d’Enza raggirato da un 73enne e un 55enne

30 marzo 2024
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MODENA. Si fingono facoltosi avvocati e con raggiri convincono la vittima ad accettare un assegno bancario, risultato poi smarrito, come pagamento di dieci prosciutti per circa 2000 euro. Per questi motivi, con l’accusa di truffa in concorso e sostituzione di persona, i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato un 73enne e un 55enne, entrambi residenti nel Modenese.

L’INDAGINE
L’indagine è partita a fine dicembre dello scorso anno, quando nel comando dei carabinieri di San Polo d’Enza si è presentato il titolare di un salumificio per denunciare di essere rimasto vittima di una truffa, per un valore di circa 2mila euro. L’uomo ha raccontato ai militari che verso la fine ottobre aveva ricevuto in ditta una telefonata da un uomo che si era qualificato come avvocato e aveva effettuato un ordine di dieci prosciutti, che avrebbe fatto pagare e ritirare da un suo dipendente nei giorni seguenti. Ai primi giorni di novembre, nel salumificio si era presentato un uomo per ritirare l’ordine preparato, pagato con un assegno bancario. Al ritiro dei salumi, la segretaria della ditta, insospettita dall’atteggiamento dell’uomo troppo “giocoso” e confidenziale per essere un avvocato, aveva verificato su internet se esistesse uno studio di avvocati con quel nome ed effettivamente lo aveva trovavo. Pertanto aveva consegnato i salumi, ma ritenendo l’uomo un po’ sospetto aveva fotografato la sua auto. Dopo qualche giorno la vittima si è recata in banca per versare l’assegno: qui la sorpresa, perché l’assegno risultava smarrito. Acquisita la denuncia, i carabinieri hanno avviato le indagini e grazie anche alla foto dell’auto scattata dalla segretaria si sono concentrati sui sistemi di videosorveglianza nei varchi stradali che portano al salumificio, individuando la targa dell’auto. Si è così risalito al proprietario dell’auto, che risultava essere del 73enne che si era presentato al salumificio, e in seguito all’intestatario dell’utenza telefonica con cui era stato contattato il salumificio, un 55enne, il secondo presunto autore della truffa. Nel fascicolo fotografico che i carabinieri hanno fatto osservare alla segretaria del salumificio, quest’ultima ha riconosciuto il 73enne.

Alla luce dei fatti, i carabinieri di San Polo hanno denunciato i due uomini alla Procura di Reggio per truffa in concorso e sostituzione di persona