Gazzetta di Modena

Modena

La speciale iniziativa

Carpi, i peluche della pace invadono la città: flash mob per i bimbi uccisi nelle guerre

Carpi, i peluche della pace invadono la città: flash mob per i bimbi uccisi nelle guerre<br type="_moz" />

Oltre 500 pupazzetti sparsi in strade e piazze dai ragazzi dell’Agesci Zona di Carpi

31 marzo 2024
3 MINUTI DI LETTURA





i Paola Ducci

È Pasqua, ma negli occhi dei carpigiani ancora è viva l’immagine con cui si sono svegliati la mattina della Domenica delle Palme, quando il centro della città è stato letteralmente invaso da più di 500 peluche, di tutte le grandezze e tipologie.

Camminando tra piazza Martiri, corso Roma, via Berengario, strade e viuzze varie, fino ad arrivare alla stazione dei treni da una parte e al Ramazzini dall'altra, sono stati tantissimi i cittadini (tra cui il sindaco Alberto Bellelli che ne ha fortemente elogiato l’iniziativa), che si sono imbattuti con stupore in questi “Teddy”, da subito battezzati “della pace” per il messaggio che avevano cucito sull'addome: “Basta per favore fermatevi! Nessun altro bambino deve essere ucciso così: cessate il fuoco!”. A queste parole, seguiva l'invito a chi avesse trovato il pupazzo a scattargli una foto e a pubblicarla sui social con #TeddyNonTornACasa per realizzare un grande coso di richiesta di pace.

La singolare e riuscitissima iniziativa era stata promossa dall’Agesci della Zona di Carpi che aveva il chiaro intento di sensibilizzare la città sulla tragedia umanitaria che si sta consumando anche in queste ore nella striscia di Gaza. «L’idea del flash mob è nata sempre all’interno della nostra associazione scout in Romagna – racconta Gianluca Poggi, della pattuglia Gpn (Giustizia, Pace e Non violenza) di Carpi che fa parte di Agesci, gruppo di capi educatori scout della zona – e viene dalla necessità di poter rivendicare pubblicamente anche noi il diritto di parola riguardo ai conflitti che in questo momento sono accesi nel mondo e in particolare su quanto sta accadendo in Palestina. La scelta del pupazzo che sul suo addome ha cucito l’urgenza di cessare il fuoco – continua Poggi- è un rimando immediato all'infanzia, alla sua vulnerabilità, all'immedesimazione tra la vita delle vittime e lo stato di abbandono in cui i pupazzi si presentavano nello spazio pubblico: fantasmi monito, non molto dissimili ai tanti pupazzi abbandonati a terra sotto a un bombardamento, sotto al crollo di una casa, o in fuga da una zona di conflitto. Così con i nostri gruppi scout ci siamo svegliati prestissimo e abbiamo disseminato i Teddy per tutta la città».

Il flash mob carpigiano, che tanto ha colpito i cittadini a tal punto che sui social pullulano in questi giorni i post con #TeddyNonTornACasa, è stato preparato con cura e tempo dai gruppi scout, in collaborazione anche con altre associazioni del territorio tra cui Porta Aperta Carpi e Mamma Nina, attraverso l'avvio di un percorso formativo ed educativo rivolto ai bambini e ai giovani scout della zona. «Ci siamo basati sul motto che guida tutta la nostra azione nei confronti dei più piccoli e cioè “ask a boy”, chiedi al ragazzo, che anche su questioni di estrema gravità o complessità, come può essere quella palestinese, mette al centro l’ascolto di cosa ne pensano al riguardo le nuove generazioni, tra cui anche i bambini. I piccoli, del resto, con il loro forte senso di giustizia e ingiustizia, sono stati chiari sul fatto che quella guerra vada fermata, che nessun altro dei loro coetanei debba essere ucciso e che il fuoco deve essere immediatamente cessato». L’iniziativa data l'importanza e il forte impatto emotivo sarà presto replicata, con tutta probabilità, anche a Modena intorno alla terza settimana di maggio. l