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L'intervista

Modena, la storia: «Disposti a pagare 850 euro: ma nessuno affitta ai filippini»

Chiara Marchetti
Modena, la storia: «Disposti a pagare 850 euro: ma nessuno affitta ai filippini»<br type="_moz" />

Uno psicologo modenese sta aiutando la famiglia a cercare una sistemazione: «Nonostante sei mesi di anticipo e la mia disponibilità a fare da garante»

04 aprile 2024
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MODENA. Single, senza figli e di nazionalità italiana. Sono questi i tre requisiti fondamentali per trovare una casa in affitto a Modena. A fare l’amara scoperta è Luca, psicologo modenese che da qualche settimana sta cercando una sistemazione per una famiglia di origine filippine. «Sono stati nostri inquilini per 15 anni – racconta il professionista –, ma per motivi personali quella casa serve a noi adesso, così mi sono offerto di aiutarli a trovarne un’altra».

NESSUNO AFFITTA AGLI STRANIERI
Impresa ardua: «Ho contattato agenzie immobiliari e privati e nessuno vuole affittare agli stranieri, neppure se ci sono io come garante». Non si considera un “buon samaritano”: «I miei nonni – continua – posseggono tre appartamenti e li affittano da decenni. Non hanno mai fatto differenze tra italiani o stranieri, nemmeno negli anni in cui i cartelli dicevano “Non si affitta ai meridionali”. Anzi, spesso accettavano chi veniva rifiutato da altri, perché pensavano: “Se i nostri figli fossero all’estero, ci piacerebbe che qualcuno si prendesse cura di loro”».

LA TESTIMONIANZA
Seguendo tale filosofia, sono appunto 15 anni che in uno degli appartamenti vive una coppia originaria delle Filippine col figlio 13enne: «Ormai sono diventati parte della nostra famiglia e siamo molto uniti». La donna è un’oss, l’uomo è operaio e il ragazzino frequenta una scuola del centro. Tutto il loro mondo, compresi amici e familiari, è nel quartiere Sant’Agnese e farebbero di tutto pur di rimanere nella zona, anche pagare un affitto più alto: «Da noi spendono 540 euro al mese più le spese, una cifra decisa dai miei nonni e rimasta sempre invariata, ma sono disponibili a spenderne anche 850. Agli affittuari però sembra non importare e anzi, qualcuno mi ha detto che se i filippini, o in generale gli stranieri, sono disposti a pagare quella cifra, probabilmente c’è qualcosa di strano». Per prima cosa, la famiglia si è affidata a una nota agenzia: «Gli hanno chiesto subito 250 euro per il servizio di mediazione, ma in realtà non sembra esserci nessun servizio. Gli impiegati controllano la banca dati dove gli affittuari mettono le preferenze sugli inquilini. Ovviamente quasi tutti vogliono persone italiane e single, preferibilmente studenti o professionisti». L’offerta di case non è così bassa come si potrebbe pensare, sono le richieste dei proprietari a essere fuori portata. Tra l’altro, non basta nemmeno avere regolari buste paga e un garante. «A un’agenzia – prosegue – ho proposto sei mensilità anticipate e mi hanno risposto: “Dopo sei mesi chi ci garantisce che la famiglia continuerà a pagare?”. Ormai non so più cosa fare».

E CHI HA FIGLI?
Anche avere dei figli è un problema per chi cerca casa. «I proprietari dicono che i bimbi fanno confusione e la situazione si complica in caso di sfratto. Se ci sono dei minori, è più difficile mandare via una famiglia che non paga l’affitto, mentre single e studenti se ne vanno più facilmente in caso di problemi». Dopo tanto cercare, qualcuno ha addirittura consigliato Luca di comprare un'altra casa e riprendere i tre come inquilini: «È stato assurdo», commenta.

IL COMPROMESSO
Un compromesso, alla fine, l’hanno trovato: «Mentre continuiamo la ricerca, abbiamo deciso di lasciarli vivere lì. Nel frattempo, sono io ad essere senza una casa. L’alternativa era cercare una sistemazione in affitto per me, almeno per il momento, ma sarebbe stato paradossale». Per non farsi mancare niente, Luca si è imbattuto anche in una truffa. «Su alcuni siti ci sono persone che chiedono 300 euro in anticipo per mostrarti la casa. Se l’abitazione interessa, se li tengono, se non piace te li ridanno indietro». Inutile dire che non c’è nessuna casa e, una volta pagato, quei soldi non si rivedranno più. A ogni modo, la famiglia non è al corrente della situazione. «Non ho avuto il cuore di dirgli che i modenesi non vogliono dargli una casa perché sono filippini. Loro sperano di trovarla, anche se sospettano che non sia facile. Gli voglio troppo bene per dirgli la verità, non voglio dare loro un dispiacere».