Gazzetta di Modena

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L’iniziativa

Modena, i bambini cantano “Bella ciao” a scuola: «È la nostra storia»

Ginevramaria Bianchi
Modena, i bambini cantano “Bella ciao” a scuola: «È la nostra storia»

Progetto alla primaria Cittadella per la Liberazione

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Modena. I bambini della scuola primaria Cittadella ieri, in occasione della ricorrenza della Liberazione della città di Modena dall’occupazione nazista, hanno intonato a gran voce “Bella ciao”, seduti composti, a gambe incrociate, in un’aula dove la bandiera italiana era proiettata a tutto schermo.

Così si è conclusa l’iniziativa che l’Istituto comprensivo 9 ha ideato in collaborazione con l’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia, un progetto storico che si era posto l’obiettivo di spiegare ai più piccoli le radici del quartiere in cui studiano, giocano e apprendono.

Il percorso

«È stato un percorso molto formativo quello che abbiamo organizzato, che ha lasciato grandi spunti di riflessione, sia ai bambini che a noi docenti – racconta Ileana Coscia, insegnante della scuola – Tutto è iniziato con qualche lezione sulla storia del quartiere in cui si trova la scuola, che è molto legato alle vicende della resistenza durante la Seconda guerra mondiale. Inizialmente partecipava solo la scuola primaria, poi ha compreso anche quella dell’infanzia. Così, chiaramente con modalità differenti in base alla fascia d’età, abbiamo spiegato ai bambini chi sono stati i partigiani per la storia del nostro Paese, come hanno agito nella città di Modena e che ripercussioni ha avuto quel periodo storico sul nostro presente. Poi, i nostri alunni hanno portato alcuni fiori davanti al cippo dedicato ai partigiani che è situato al Novi Sad e, per concludere con un momento di gioia, abbiamo deciso di far cantare “Bella Ciao”, legando il progetto alla data del 22 aprile, che è molto importante per la storia della nostra Modena».

Così, mentre “una mattina, mi son svegliato, oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!” veniva cantato in maniera più o meno intonata dai bambini, le maestre osservavano contente i risultati di un progetto che, a detta loro, «non ha suscitato alcun tipo di polemica tra i genitori».

La storia

«E non dovrebbe scatenare dissensi in generale – sentenzia l’insegnante Coscia – Si tratta di una canzone che, volente o nolente, ha fatto da colonna sonora a una fetta di storia del nostro Paese. I bambini erano al corrente delle parole che stavano pronunciando, appunto perché grazie al percorso fatto con l’Anpi, hanno avuto modo di scoprire tutto il mondo che c’è e c’è stato attorno alla giornata della Liberazione. Per il momento non ci sono state polemiche, e noi, francamente, non ce ne aspettiamo, perché si parla di dinamiche prettamente storiche, e non politiche. È giusto che la scuola – conclude Coscia – impartisca già ai bambini di tenera età un’educazione antifascista».