Maranello, il velox non è omologato e le multe vengono annullate: il Comune fa ricorso in Cassazione
Riguarda dieci sanzioni dal velox di via Abetone Superiore
Maranello Il Comune di Maranello farà ricorso in Cassazione dopo che il giudice di pace ha accolto la richiesta di annullamento di ben dieci multe per eccesso di velocità avanzata da un automobilista. Una richiesta a cui il Comune si è anche opposto presso il tribunale di Modena: ricorso che però è stato respinto. La palla ora passa quindi alla Suprema Corte. Alla base della contesa c’è il velox di via Abetone Superiore e la sua non omologazione. Un dispositivo che ha sanzionato migliaia di automobilisti.
Una vicenda che proprio in questi giorni è al centro delle cronache in tutta Italia dopo che la Cassazione ha emesso una sentenza che potrebbe mettere a rischio i bilanci dei comuni italiani. A un cittadino di Treviso è stata annullata una multa per avere superato i limiti di velocità.
LA CASSAZIONE
Secondo la Cassazione, il dispositivo era solo “autorizzato” e non “omologato”. Una situazione che interessa tutta la penisola e che anche a Maranello potrebbe portare alcuni problemi. Occorrerà capire come si esprimerà la Corte in merito al ricorso che ha deciso di presentare la Città del Cavallino. La contesa risale ormai al 2022 ma proprio nei giorni scorsi l’Ente ha deliberato di rivolgersi alla Cassazione. A settembre 2022 il giudice di pace di Modena ha accolto il ricorso dell’automobilista sanzionato. Nella sentenza, oggetto di annullamento ben dieci verbali di accertata violazione dei limiti di velocità rilevata dalla postazione fissa di autovelox di via Abetone Superiore. Una sentenza, questa, a cui la giunta di Maranello ha deciso di opporsi e che ha portato il Comune a costituirsi in giudizio presso il tribunale civile di Modena. Evidentemente, però, il risultato non è stato quello sperato: a fine marzo è stata depositata la sentenza con cui il Tribunale ha respinto il ricorso. Alla base del rigetto, si legge nella delibera «la medesima motivazione che aveva indotto il giudice di pace a condannare il Comune e cioè che l’apparecchiatura debba essere oltre che autorizzata anche debitamente omologata». Tuttavia, continua la giunta: «ad oggi non sono reperibili in commercio strumenti omologati dal Ministero dei trasporti e lo stesso per ovviare a tale mancanza ha confermato che l’iter degli strumenti approvati è idoneo alla rilevazione delle infrazioni mediante strumenti automatici da remoto».