Gazzetta di Modena

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Dopo dieci anni

Formigine, Maria Costi saluta e si commuove: «Siate tutti costruttori di pace»

di Luca Gardinale
Formigine, Maria Costi saluta e si commuove: «Siate tutti costruttori di pace»<br type="_moz" />

Il sindaco si è congedato lunedì sera in Consiglio comunale

01 maggio 2024
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Sorride, come ha fatto spesso in questi dieci anni. E un po’ si commuove, pensando alle parole del presidente Mattarella, che cinque anni fa ha pronunciato quella parola - città - che è stata un bellissimo regalo per tutta una comunità, giusto qualche mese prima di attraversare un momento molto difficile (la pandemia e il lockdown).

Succede a Formigine, dove lunedì sera in Consiglio comunale il sindaco Maria Costi si è congedato dopo 10 anni di governo della città. «Carissimi consiglieri - ha esordito - voglio ringraziare prima di tutto voi, perché dopo 10 anni di intenso lavoro, 120 Consigli, 500 giunte, 2mila delibere siamo a conclusione di un percorso a servizio della comunità di Formigine. Per questo, e per le sollecitazioni, anche critiche, che sono arrivate, vorrei ringraziare ognuno di voi, perché grazie a queste sollecitazioni siamo cresciuti come squadra e come comunità. I risultati ottenuti sono frutto del lavoro collettivo, che nessuno, nemmeno il sindaco, può rivendicare come proprio. Un lavoro prezioso - ha aggiunto - a partire da quello svolto dai dipendenti comunali, che spesso con abnegazione e spirito di servizio sono impegnati per bene comune». Il primo cittadino ha quindi ricordato « che in questi 10 anni abbiamo esercitato in questo consesso prima di tutto un servizio alla cittadinanza. Per quanto mi riguarda, ho cercato di farlo con disciplina e onore, come prevede l’articolo 54 della Costituzione, che tengo sempre con me nella borsa. Ma soprattutto, mi sono stati d’aiuto i cittadini».

Con un po’ di commozione, Costi ha quindi ricordato che «nel 2019 siamo diventati “città di Formigine” grazie alle parole del presidente Mattarella, che ha dato il titolo a questo Comune, dicendo che vanta grande vitalità culturale e sociale, e soprattutto una grande anima verde. Un riconoscimento molto utile nei momenti difficili che abbiamo passato poco dopo con l’esplosione della pandemia». In chiusura, il sindaco ha detto di non voler rivendicare «i risultati raggiunti, ma la coesione sociale costruita nella popolazione. Vi auguro di essere costruttori di pace - questo il saluto conclusivo - in questi tempi bui».