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Il caso

Castelfranco, condannata insegnante di sostegno: pizzicava l’alunno 12enne disabile

Castelfranco, condannata insegnante di sostegno: pizzicava l’alunno 12enne disabile

I compagni di classe hanno lanciato l'allarme raccontando tutto alle famiglie

13 maggio 2024
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CASTELFRANCO Le indagini sono state avviate anche grazie ai suoi compagni di classe che, invece di girarsi dall’altra parte, quando hanno visto che quel 12enne subiva le angherie della sua insegnante di sostegno hanno deciso di fare qualcosa. I giovani studenti di una scuola media di Castelfranco si erano accorti che in quei metodi di insegnamento qualcosa non andava e sono andati a confidarsi con i genitori. Che, a loro volta, hanno messo in allarme la famiglia del ragazzino, vittima di questa triste vicenda. Una vicenda che ieri mattina in tribunale è arrivata a una prima conclusione in primo grado con la condanna di quella che all’epoca dei fatti era la sua insegnante di sostegno: una condanna a cinque mesi per abuso di mezzi correzione.

I FATTI
I fatti risalgono a qualche anno fa. Era l’anno scolastico a cavallo tra il 2016 e il 2017 e il ragazzino frequentava la seconda media a Castelfranco. Aveva dodici anni e, poiché affetto da disabilità psicofisica, nel suo percorso scolastico era seguito da un’insegnante di sostegno.
La docente l’avrebbe dovuto accompagnare nelle varie attività ma i metodi che utilizzava erano certamente non ortodossi. Nello specifico, gli “abusi di mezzi di correzione” sarebbero andati avanti per un mese.
Come emerso successivamente, le angherie che l’insegnante metteva in atto nei confronti del 12enne erano di vario tipo. Ad esempio, durante le lezioni di educazione fisica, quando gli avrebbe dovuto insegnare a giocare, gli lanciava le palline da tennis addosso.
Sembra anche che la docente desse pizzicotti allo studente e che lo strattonasse. Tutti comportmenti che fortunatamente non sono rimasti tra le quattro mura dell’aula.

IN TRIBUNALE
Il 12enne si è confidato con i genitori che a loro volta sono stati informati della situazione dalle famiglie degli altri compagni di classe. I giovani studenti avevano riferito a casa dei trattamenti che l’insegnante riservava a quel ragazzino fragile. Così sono partiti gli accertamenti e la prof è stata rimossa dall’incarico. Ieri è arrivata la condanna. La famiglia del ragazzo si è costituita parte civile assistita dagli avvocati Cosimo Zaccaria e Nicola Elmo: «Sentenza che restituisce dignità al giovane studente», commentano i legali.