Modena, Muzzarelli candidato in Regione: Pd diviso e nervi a fior di pelle
Apprezzamenti e dubbi tra i dirigenti dem dopo l’annuncio del sindaco
MODENA. Qualcuno riconosce che è una grande risorsa, e che con lui in campo ci sarà un importante effetto-traino anche per le elezioni amministrative, mentre qualcun altro è tra il perplesso e lo “sconcertato” - parole testuali - per una serie di cose, a partire dalle tempistiche della discesa in campo. Al centro, però, c’è sempre lui: Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena ancora per tre settimane, e soprattutto candidato del Pd per le elezioni regionali che si terranno a novembre. Perché l’annuncio della discesa in campo del primo cittadino per la Regione, arrivata ieri con un’intervista alla Gazzetta, ieri mattina è rimbalzata da un telefono all’altro nel Pd modenese.
I DEM SONO DIVISI
E come succede spesso, i dem modenesi si sono divisi. Partendo dagli apprezzamenti, ieri mattina Muzzarelli ha ricevuto decine di attestati di stima e inviti ad andare avanti: il grande punto a suo favore è quello di rappresentare un traino per il partito in sette mesi in cui il Pd si giocherà tantissimo, dai Comuni principali della provincia al peso politico con il voto europeo, per finire con il grande appuntamento delle elezioni regionali. Avere Muzzarelli in campo già da ora, è il ragionamento che stanno facendo in diversi nel Pd, darà un importante effetto-traino al partito già dalle elezioni amministrative. Un altro punto di forza è quello di portare una dote importante di preferenze, e quindi di voti per la competizione regionale.
DAL SEGRETARIO SOLOMITA A BONACCINI
Passando dall’altra parte, c’è chi ieri non era esattamente al settimo cielo, per usare un eufemismo. È il caso del segretario provinciale Roberto Solomita, che proprio mercoledì sulla Gazzetta aveva invitato tutti a stare concentrati sulle amministrative prima di lanciare la corsa verso la Regione. Un messaggio ribadito mercoledì sera da Igor Taruffi, responsabile Organizzazione del Pd nazionale e braccio destro della segretaria Elly Schlein. In sostanza, durante la direzione regionale organizzata a Bologna proprio per parlare delle elezioni di novembre in viale Aldo Moro, Taruffi ha detto «no alle fughe in avanti per il Consiglio regionale e alle autocandidature». E se da una parte va detto che l’intervista a Muzzarelli è stata fatta prima della direzione regionale, il ragionamento che ieri tanti dirigenti provinciali del Pd hanno condiviso è che il passo avanti del sindaco è stato inopportuno per tempistiche, visto che mancano 20 giorni alle amministrative. Un passo avanti che non è piaciuto - continuando con gli eufemismi... - anche al presidente della Regione Stefano Bonaccini, al sottosegretario Davide Baruffi e al parlamentare Stefano Vaccari, che ieri hanno espresso diverse perplessità. Con loro ci sono ovviamente anche i dem che puntano al Consiglio regionale: su tutti Luca Sabattini, che in questi mesi ha costruito una rete di ampio consenso tra i sindaci della provincia per puntare al terzo mandato, ma anche il vicesindaco di Carpi Stefania Gasparini e il primo cittadino Alberto Bellelli. Del resto, visto che Muzzarelli ha aperto i giochi, qualcuno di loro potrebbe anche rompere gli indugi e “lanciarsi” già nei prossimi giorni...