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La denuncia

Modena, scoppia il caso in Comune: «Inviata ai dipendenti mail pro-Mezzetti»

Modena, scoppia il caso in Comune: «Inviata ai dipendenti mail pro-Mezzetti»

La segnalazione: «Messaggi di propaganda per il candidato sindaco del centrosinistra». Da Piazza Grande smentiscono: «Totale estraneità, accuse gravi e infondate». Anche Mezzetti si dissocia: «Stigmatizzo nel modo più assoluto l’accaduto, non è materiale mio né del mio staff»

19 maggio 2024
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MODENA. Scoppia il caso in Comune a Modena dopo che i dipendenti hanno visto arrivare, sulla loro casella di posta elettronica, una mail di propaganda elettorale dal candidato sindaco del centrosinistra, Massimo Mezzetti.

La segnalazione
Sono proprio alcuni dipendenti ad aver contattato la Gazzetta per segnalare quanto accaduto: «Sabato mattina – scrivono – i dipendenti del Comune di Modena si sono visti recapitare sulla propria casella comunale la pubblicità elettorale del candidato del Partito democratico, Massimo Mezzetti. Immaginiamo che, ad aver ricevuto questa mail, siano stati tutti quelli che hanno una casella di posta elettronica del Comune, quindi circa 1400 persone».

Il precedente
E non è la prima volta che succede: «Accadde una cosa analoga anche nel 2014 in occasione delle Primarie del Pd – continuano i dipendenti comunali nella lettera inviata al nostro giornale – in quel caso fu il candidato sindaco e attuale primo cittadino Gian Carlo Muzzarelli a inviare a chi lavorava in Comune un messaggio di propaganda elettorale».

Problema di privacy
Secondo questo gruppo di dipendenti, quanto accaduto è molto grave perché significa che «qualcuno all’interno del Comune ha “passato” l’intero elenco degli indirizzi mail dei dipendenti al candidato del centrosinistra Mezzetti. Ancora una volta non viene rispettata la nostra privacy e la struttura amministrativa comunale viene usata come megafono da una parte politica. Indubbiamente, ci troviamo di fronte ad un abuso di privacy», concludono i dipendenti che ora dichiarano di aspettarsi una risposta che chiarisca quanto accaduto.

La replica del Comune

«Il Comune – si legge in una nota diramata in risposta – è totalmente estraneo a qualsiasi attività di uso improprio delle caselle di posta elettronica istituzionale ed è semmai parte lesa nella vicenda dei messaggi email inviati per fini elettorali a dipendenti comunali da un mittente esterno. Gli indirizzi di posta elettronica istituzionali sono pressoché pubblici, in diversi casi diffusi tramite il sito internet dell’Ente; in ogni caso facilmente reperibili, visto che sono composti dal nome e cognome del singolo con l’aggiunta del dominio, come per tutti gli enti pubblici. Inoltre, l’indirizzario interno è a disposizione di ciascun dipendente, oltre che dei consiglieri comunali e di altro personale, per lo svolgimento dell'attività lavorativa ed esclusivamente per le finalità attinenti e connesse, come espresso chiaramente dai Codici di comportamento e dai disciplinari di cui l’Ente si è dotato proprio per prevenire utilizzi impropri e garantire il diritto alla riservatezza degli utenti. Alludere che il Comune sia coinvolto in un’operazione di cessione degli indirizzi a fini commerciali o propagandistici è una deduzione priva di fondamento ed estremamente grave, perché lesiva dell’immagine della pubblica amministrazione».

La replica di Mezzetti

Anche Massimo Mezzetti, candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni comunali, ha preso le distanze: «In riferimento alla presunta mail di propaganda inviata ai dipendenti del Comune di Modena, mi dissocio e stigmatizzo nel modo più assoluto l’accaduto: non è materiale nostro, la mail in questione non è partita dai nostri canali di comunicazione e sottolineo inoltre che sono assolutamente contrario a questa che corrisponde ad una idea distorta dell’uso delle istituzioni e dei loro strumenti di comunicazione.
Mi auguro che vengano avviati accertamenti e che si giunga rapidamente ad individuare l’origine di questo maldestro tentativo di screditare me, le mie idee e il mio modo di operare: in vent’anni di esperienza amministrativa in Regione non ho mai fatto ricorso a tali metodi e men che meno ho pensato ora di derogare a tale principio. Anche per queste ragioni mi riservo ulteriori tutele legali nei confronti di chi ha indebitamente utilizzato il mio nome e la mia immagine.
Io e il mio gruppo di lavoro non siamo assolutamente responsabili di quanto avvenuto, ma lo stesso mi scuso con i dipendenti comunali che abbiano ricevuto la comunicazione in oggetto per l’eventuale fastidio arrecato: ho delle proposte serie per la riorganizzazione della macchina comunale, tra le quali, a maggior ragione, trova conferma anche la necessità di definire un miglior equilibrio tra trasparenza amministrativa e tutela della privacy delle persone».