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Finale Emilia, piove dentro al cimitero: lapidi bagnate e pavimenti allagati

di Chiara Marchetti
Finale Emilia, piove dentro al cimitero: lapidi bagnate e pavimenti allagati

La deuncia di una cittadina: «C’è un telone per rimediare, ma non è stato posizionato»

25 maggio 2024
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FINALE. Nel cimitero comunale di Finale Emilia, i defunti non riposano proprio in pace. Ogni volta che piove, gocce d’acqua scendono dalle pareti bagnando le lapidi, e i pavimenti si allagano di qualche centimetro. Aprile e maggio sono stati due mesi molto piovosi ed episodi del genere sono capitati quasi ogni giorno. Non in tutto l’edificio, ma in alcune aree la situazione è addirittura pericolosa per i cittadini che vengono a trovare i propri cari.

«Per non avere responsabilità – dice una signora – il Comune ha messo delle transenne per impedire alle persone di andare in determinate zone. Ma cosa si aspettano, che rimandiamo le visite ai nostri affetti perché loro non riescono a fare una corretta manutenzione?».

L’aria che si respira tra le mura del cimitero è umida e pesante. Secondo alcune residenti, il problema è cominciato a luglio dell’anno scorso, quando su Finale e la Bassa si è abbattuta quella violenta grandinata. «Vento e grandine – racconta Mariarosa Poletti – hanno spazzato via alcune tegole del tetto, creando un buco. L’acqua scende da lì e finora non sono stati in grado di sistemarlo».

Il 20 febbraio, la signora Poletti ha preso appuntamento con il vicesindaco Michele Gulinelli. «Mi ha detto di essere in attesa del preventivo per i lavori sul tetto. Essendo un cimitero monumentale, non ho capito se i lavori alle tegole spettino al Comune, ma è almeno loro responsabilità mettere un telone per coprire il buco dal maltempo». Fino a oggi, di quel telone non c’è stata traccia.

«Sono tornata in municipio ad aprile – continua Mariarosa – e ho parlato con un’architetta che gestisce la manutenzione delle proprietà comunali, che mi ha confermato che il telone c’è, ma nessuno l’ha mai posizionato sul tetto».

«I miei figli hanno paura che possa scivolare sull’acqua, ma sono sempre venuta a trovare mio marito e non smetterò certo ora. Ogni volta che piove, penso al cimitero ed è sempre un dolore. Le persone sepolte qui meritano di meglio».

Anche Sabrina Mori, un’altra residente, ha fatto diverse segnalazioni in Comune.

«La situazione – dice – non è chiara e non sappiamo a chi rivolgerci per risolvere il problema del tetto. Non rinuncerei mai a venire a trovare i miei genitori, ma non è possibile vedere l'acqua che scende dalle lapidi come una cascata. Chi se n'è andato non può più parlare, ma noi sì e parleremo anche per loro finché non ci ascolteranno. Inoltre, noi paghiamo le tasse per tenere qui i nostri cari, e i nostri soldi sono asciutti».