Modena, alla Sacca tornano le ronde contro le baby gang
Residenti esasperati: «Ci dicono italiani di merda e ci minacciano». I giovani si sdraiano per strada, rubano agli studenti e lanciano insulti: «Sono spavaldi»
MODENA. Si sdraiano per strada, rubano agli studenti, insultano i passanti. Alla Sacca di Modena cresce la rabbia contro le azioni di bande giovanili e un gruppo di residenti si è già mobilitato: «Ci siamo messi d’accordo per fare le ronde».
Una storica residente del quartiere è stata apostrofata lo scorso sabato come «buttana» e «italiana di merda» con il compagno da due giovani all’incrocio tra le vie Oberdan e don Elio Monari.
«Erano sdraiati in mezzo all’incrocio – ha descritto la residente – e abbiamo detto loro che stavano facendo un gioco pericoloso. Ce ne hanno dette di tutti i colori. Abbiamo detto loro di pensare ai loro genitori e uno di loro ci ha risposto: “A mio padre gli sputo in faccia”. Al mio compagno ha detto: “Vieni qui e ti affronto con un bastone”. A quel punto, ci abbiamo dato a mucchio e ce ne siamo andati tra gli sputi».
La residente ha sottolineato come i giovani avessero un’età compresa tra i dodici e i quattordici anni. S’è detta favorevole alle ronde e osserva che la situazione nella zona sta mutando in peggio. «Sono diventata estremista», ha sottolineato la residente.
Una madre ha deciso di affrontare un altro gruppo di giovani tra i dodici e i diciotto anni. Si tratta di stranieri, ma non ne fa una questione di passaporto. «Con un gruppo di genitori siamo intervenuti e abbiamo provato a parlare con questi ragazzini – ha spiegato la seconda residente – ma sono spavaldi e siamo stati presi in giro».
La donna ha elencato una serie di borselli rubati: «L’altra sera un ragazzino è stato derubato nel parchetto di fronte alla chiesa – ha aggiunto – Martedì sera è accaduto vicino al campo Cesana. Venerdì sera una persona ha chiamato i carabinieri in via Anderlini perché era stato offeso. Urlava e chiedeva ai giovani di smetterla di offenderlo. Una volta arrivati i carabinieri, non c’era più nessuno».
Il malessere è palpabile e i cittadini chiedono alle forze dell’ordine di essere più presenti. «Non capisco perché non mettano telecamere vicino al campetto – prosegue la seconda residente – Questi ragazzi hanno distrutto le aiuole e rotto le panchine».
Sul punto è intervenuto anche Camillo Po, residente della Sacca e candidato consigliere con la lista civica Modena X Modena.
«Da molti anni segnaliamo all’amministrazione di rendere l’attuale illuminazione pubblica più performante – ha ricordato – e di installare il tutto il rione la video sorveglianza».