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Modena, l’ultimo concorsone per entrare a Medicina: tra deflazione, Ferrari e Don Abbondio

Modena, l’ultimo concorsone per entrare a Medicina: tra deflazione, Ferrari e Don Abbondio

Dall’anno prossimo prima l’accesso e poi la prova. Ieri al test più di sessantamila iscritti per 20mila posti

28 maggio 2024
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MODENA. Ferrari, don Abbondio, deflazione. L’ultimo concorsone, dall’anno prossimo cambia tutto. Addio test, almeno per entrare. Dopo sei mesi si vedrà. Il futuro? L’addio al numero chiuso, ma non senza polemiche. Più di 60mila iscritti, ma solo 20mila posti disponibili. Solo uno su tre ce la farà. Sono i numeri del test di accesso alle facoltà di Medicina per il prossimo anno accademico, cominciati ieri negli atenei italiani. Sarà l’ultima volta per il famigerato concorso, in vista di una riforma che punta ad abolire il numero chiuso ma che non piace né a studenti, né a docenti né alle associazioni di categoria dei medici. Un cambiamento che ha l’obiettivo di porre rimedio alla cronica carenza di camici bianchi, ma che – secondo i detrattori – comporta il rischio di creare un esercito di disoccupati.

I POSTI
«Abbiamo aumentato i posti e lo faremo ancora perché è doveroso. Non siamo degli sconsiderati e non facciamo demagogia però è importante allargare», ha avvertito la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, in relazione ai posti disponibili quest’anno. Stando ai numeri (+1.231 rispetto al 2023 e +5.001 rispetto al 2022) l’intenzione è concreta, soprattutto se si considera che nel 2013 gli posti erano più o meno diecimila. Tuttavia, la riforma annunciata e l’addio al numero chiuso genera più malcontento che soddisfazioni. Il concorsone di quest’anno si è svolto intanto in una modalità destinata a finire in soffitta, in attesa che il Parlamento approvi la riforma prevista tra un anno anche se è probabile non vengano rispettati i termini per l’entrata in vigore.

I NUMERI
Ieri, sono stati 62.279 (71mila compresi quelli di Odontoiatria) gli aspiranti camici bianchi che hanno provato a entrare nella graduatoria nazionale: un test uguale per tutti, in forma scritta, con sessanta domande a cui rispondere a crocette in cento minuti. Un quiz cartaceo, e un sistema di valutazione della verifica che non prevede l’utilizzo del computer come invece negli anni precedenti, in conseguenza dell’eliminazione dei test online Cisia, ovvero i cosiddetti Tolc, test di valutazione delle conoscenze in ingresso ai corsi di laurea, erogati online presso le aule informatiche delle sedi universitarie. Per prepararsi al quizzone, dal 5 maggio gli aspiranti candidati hanno potuto esercitarsi sul database online attivato dal Ministero dell’Università per simulare i quiz grazie a una banca dati di 3500 domande da cui vengono pescate quelle del test. Cinque le materie richieste: competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, ragionamento logico e problemi, chimica, biologia, fisica e matematica. E fra le domande sono spuntate don Abbondio e la Ferrari. “Quale è l’accelerazione media di una Ferrari SF90 che scatta da 0 alla velocità di 100 km/h in 2.5 secondi?”, era ad esempio uno dei quesiti di matematica. Fra le domande di cultura generale, invece, bisognava dire se la frase “Don Abbondio non era noto cuor di leone” fosse una metafora, una litote, un ossimoro, una metonimia o una antifrasi. Non manca un quesito su cosa sia la deflazione.

IL TEST
Ogni risposta corretta vale 1,5 punti e per ogni risposta sbagliata vengono tolti 0,4 punti, mentre 0 punti vengono attribuiti a ogni risposta non data. Non resta che aspettare.
In attesa della graduatoria nazionale che uscirà a settembre, i candidati potranno comunque partecipare anche ai test di fine luglio per tentare di migliorare il punteggio ottenuto. Per quanto riguarda l’ateneo di assegnazione, la procedura rientra in un complicato meccanismo elaborato dal Cineca che incrocia la posizione di merito in graduatoria, le preferenze espresse dallo studente e i posti disponibili nei vari atenei, fino a esaurimento. Una lotteria.
C’è poi il caso degli “ex quartini”. Nelle graduatorie per le immatricolazioni del 2024/2025, intanto, possono infatti rientrare anche i cosiddetti “ex quartini” che presenteranno domanda. Si tratta di quegli studenti del quarto anno che hanno superato il Tolc secondo la modalità in vigore fino all’anno scorso, per i quali il decreto ministeriale ha fissato un punteggio minimo pari o superiore a 56,59 per le facoltà di Medicina e Odontoiatria, e di 53,24 per Veterinaria. Per questi le domande saranno accolte da oggi fino al 14 giugno. Gli studenti potranno indicare un ordine di preferenza sulla scelta delle sedi di iscrizione. Non è previsto alcuno scorrimento di graduatoria ma il candidato verrà assegnato alla prima sede utile, in base al punteggio e alla preferenza indicata. Il Ministero, con un decreto successivo, individuerà i posti da riservare agli ex quartini e i posti non utilizzati saranno resi disponibili nell’ambito della programmazione relativa all’anno accademico 2024/2025.

LE DIFFICOLTA'
Troppo complicato? L’obiettivo principale del Governo, in ogni caso, resta di eliminare il numero chiuso. Ma in realtà il famigerato test d’ingresso sarà solo spostato alla fine del primo semestre e, di fatto, l’ingresso libero sarà solo per i primi sei mesi. Periodo in cui sarà necessario superare gli esami fondamentali, definiti da ciascun ateneo, per l’area biomedica, veterinaria, farmaceutica e sanitaria i cui crediti acquisiti, sommati a quelli maturati nell’ultimo triennio della scuola superiore, daranno la possibilità di accedere al test d’ingresso. Chi non dovesse superarlo, potrà comunque iscriversi a facoltà come Biologia o Scienze motorie per non perdere i crediti e il lavoro fatto nel primo semestre di iscrizione. La riforma dovrebbe attuarsi entro un anno ma aleggia ancora l’incertezza dei tempi, in attesa che il Parlamento approvi la legge ma è possibile che i tempi di adeguamento dei piani di studi richiedano tempi più lunghi di quanto previsto.