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La protesta

Sassuolo, i residenti di Borgo Venezia e Ancora in rivolta: «Non vogliamo quel ripetitore»

di Alfonso Scibona
Sassuolo, i residenti di Borgo Venezia e Ancora in rivolta: «Non vogliamo quel ripetitore»

Gli abitanti dell’area a ridosso del fiume Secchia organizzano una raccolta firme

29 maggio 2024
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SASSUOLO. Prima il frantoio, poi l’eternit con l’amianto, quindi l’incendio delle gomme, adesso addirittura un ripetitore di telefonia. Gli abitanti di Borgo Venezia e Ancora, quartiere a ridosso del fiume Secchia, sono esasperati.

«Non ne possiamo più – afferma Antonella Barbieri, che è nata nel quartiere e ci vive da 50 anni – perché tutte le volte chi governa la città, da oltre 25 anni, ci dice che farà qualcosa e poi disattende quello che promette. Sia chiaro, non si tratta di essere o meno in campagna elettorale o di questo o quel sindaco che si sono succeduti, tutti promettono e nessuno fa nulla per la nostra zona».

Il problema del ripetitore telefonico, per certi versi, è simile a quello che doveva sorgere in via Respighi qualche anno fa, con una vera e propria “levata di scudi” da parte dei residenti vicini alla Casa della Carità, dietro alla quale si voleva mettere il ripetitore. Dopo proteste anche vibranti lo stesso meccanismo venne poi collocato dentro al parco Albero d’Oro.

«Ricordo quell’episodio – continua Barbieri – ma qui le proteste sono state finora vane perché ci è stato detto innanzitutto che verrà collocato su un terreno privato, a ridosso di uno degli ex frantoi, ma soprattutto che le distanze dalle abitazioni di cui alla legge Gasparri, circa 70 metri, adesso sono state quasi azzerate».

Il malumore cresce e, pur non volendo cogliere a pretesto le prossime elezioni, la gente del posto sta cercando strumenti per farsi sentire.

«Stiamo pensando ad una raccolta di firme – aggiunge Giuseppina Ferrari, che di anni ne ha 85 e da 80 vive a poche decine di metri dai due frantoi – ma abbiamo anche poche speranze. Chi comanda, di qualsiasi colore sia, quando riceve le nostre lamentele concorda con noi, poi si dimentica e tutto rimane com’era prima. Quel prima, che vede ancora i due “ecomostri” ex frantoi, ancora in piedi, l’eternit ancora sul capannone e la base di cemento dove collocare il ripetitore, pronta ad accoglierlo».

Anche i media nazionali, nei giorni scorsi, si sono interessati all’argomento, non proprio ai problemi di Borgo Venezia ma su un tema affine e le conclusioni, pur con interventi di esperti, sono state giudicate “fumose” e senza soluzioni concrete.