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Il lutto

Modena, il ricordo: «Adele era una ragazza fantastica»

di Ginevramaria Bianchi
Modena, il ricordo: «Adele era una ragazza fantastica»

Un amico della studentessa-cantautrice Baldasarre, scomparsa a sedici anni

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L’ultimo inconsapevole addio ai suoi compagni di classe lo ha dato la sera stessa della sua scomparsa, durante una videochiamata in cui programmavano le date delle serate estive in cui si sarebbero esibiti dal vivo nei locali.

Quello era solo uno dei tanti desideri di Adele Baldasarre, «una ragazza pura e una vera promessa della musica», che non vedeva l’ora di realizzare i suoi sogni non appena fosse scattata anche per lei la magica maggiore età. Purtroppo, non l’ha mai raggiunta. Chi l’ha vista crescere ogni giorno tra i banchi di scuola la descrive infatti come «una gran sognatrice».

Adele, la più giovane della classe – la 3M dell’indirizzo musicale del liceo Sigonio – suonava il piano e cantava, distinguendosi per la sua bellissima voce e per la facilità con cui le sue dita scorrevano sui tasti del pianoforte.

«L’unica cosa che mi dà sollievo in questo momento tormentato – confessa Marco Benvenuti, uno dei suoi più cari amici all’interno delle mura scolastiche – è la fortuna di non essere costretto a guardare il suo banco vuoto in questi giorni grazie alla fine della scuola. Tutti noi compagni avremo modo di rielaborare la sua assenza e il grande vuoto che ci ha lasciato durante questi mesi estivi. Non nego però che per me a settembre sarà comunque molto doloroso non vederla in classe. Era una ragazza fantastica, rimarrà per sempre nei nostri cuori».

«Abbiamo riso fino alle lacrime»

I due ragazzi, insieme a tanti altri membri della classe, cantavano spesso insieme, ed erano addirittura riusciti a tirar su una band.

«Ci vedevamo spesso fuori da scuola, perché per me era molto più che una compagna: era un’amica vera – continua a raccontare Marco – Il ricordo più bello che ho con lei risale al 2022, quando eravamo in prima superiore. Adele aveva organizzato un pigiama party proprio a casa sua, a Scandiano. La mattina seguente, avevamo tentato di preparare dei waffles che, nonostante l’impegno, non erano venuti per niente bene. Al di là del nostro fallimento in cucina, io di quella mattina ricordo solo il divertimento: avevamo riso fino alle lacrime, e avevamo fatto anche molte foto per immortalare quel momento».

La tenera fotografia in questione è un selfie. I due giovani tengono in mano dei piatti pieni di waffles. Dietro, una cucina disordinata e impasto per dolci sparso ovunque. Loro due, in primo piano, sorridenti come non mai.

«Un’impronta indelebile»

«In questi giorni mi sta capitando spesso di guardare quello scatto, insieme a tanti altri in cui lei è presente. Non riesco proprio ad accettare che lei non ci sia più, non riesco a farmene una ragione», confida il ragazzo. L’intera comunità scolastica del liceo Sigonio si stringe attorno alla famiglia di Adele in questo momento di profondo dolore, ricordando la giovane artista che, con il suo talento e la sua passione, «ha lasciato un'impronta indelebile nei cuori e nelle menti di chi ha avuto la fortuna di incontrarla».

«Mi chiedo spesso come farò senza di lei, come faremo tutti quanti noi – prosegue Marco – Il suo più grande sogno era quello di cantare davanti a una grande platea di persone e di renderle felici e leggere attraverso la sua musica. Voglio dunque che tutti, anche coloro che non l’hanno conosciuta la ricordino con quest’immagine: perché se non fosse stata strappata via alla vita, sicuramente sarebbe riuscita a raggiungere quel sogno – conclude – Quello e tutti gli altri». 

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