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Il quadro elettorale

L’Emilia Romagna si conferma rossa. Il Pd ipoteca le Regionali, ma FdI ha i numeri per dare battaglia

L’Emilia Romagna si conferma rossa. Il Pd ipoteca le Regionali, ma FdI ha i numeri per dare battaglia

Il Pd primo partito guadagna voti, exploit di Avs, FdI primo partito del centrodestra, male la Lega e il M5S Dall’affluenza agli eletti, il voto a Modena, Ferrara, Reggio, Bologna come è andata in regione

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L’Emilia Romagna si conferma una roccaforte rossa, insieme alla Toscana e alla Puglia, e grazie al traino di Bonaccini al pd mette una seria ipoteca sull’esito delle prossime regionali. Fermo restando che, per vincere sarà necessaria una alleanza di centrosinistra coesa,, per arrivare alla vittoria senza problemi.

Altrimenti il centro destra a sua volte forte del traino di Fratelli d’Italia, che sale  a quasi due anni dal voto delle politiche, potrebbe approfittarne. Anche perchè è chiaro che per il centrodestra la battaglia Emiliana diventerà la priorità in autunno.

Ma restiamo ai dati odierni, usciti dalle urne per le europee. Il Pd in regione sorpassa il 36%, un netto incremento rispetto alle ultime politiche quando raccolse il 28%.

Meno bene invece il Movimento 5 Stelle che perde quasi 3 punti percentuali, dal 9,9% del 2022 al 7,2% attuale. Balzo di Alleanza Verdi e Sinistra che porta a casa un 6,5% (due anni fa prese il 4,3%).

 Fratelli d'Italia

si conferma saldamente il partito traino della coalizione anche in

Emilia-Romagna, con il 28% che rafforza il 25% delle vittoriose elezioni

politiche di due anni or sono. Tra gli altri due partiti della

coalizione, nessun incremento, ma sembra avvenuto un rimescolamento di

voti: la Lega si ferma al 6,5% - un punto percentuale in meno rispetto al 2022 - e Forza Italia al 6,1%, guadagnando uno 0,3% rispetto all'ultima tornata. In pratica tra Fratelli d’Italia e Lega c’è stato un ribaltamento dei pesi rispetto alle precedenti elezioni europee.

Male gli altri partiti che restano sotto al 4% anche sul fronte regionale. Azione - Siamo europei di Carlo Calenda sfiora il 3,2%, Stati uniti d'Europa, la lista che riunisce Emma Bonino e Matteo Renzi, poco sotto al 3%, Pace, terra e dignità (il movimento guidato da Michele Santoro) raccoglie il 2,3%. Sotto l'1% tutti gli altri partiti.

GLI ELETTI

Il sistema elettorale prevede che i seggi - 15 per la circoscrizione nord orientale di cui l'Emilia-Romagna fa parte - vengano ripartiti tra le liste che hanno

superato su scala nazionale il 4% dei voti. Elezione certa per Stefano Bonaccini (Pd), governatore in carica dell'Emilia-Romagna, che supera le 300mila preferenze. Ottimi risultati anche per la premier Giorgia Meloni, FdI (oltre 400mila in circoscrizione, 2 milioni e passa in Italia) e Roberto Vannacci della Lega (record nel partito con oltre 170mila nel solo nord est).

Per la prima volta il centrodestra emiliano romagnolo elegge un

parlamentare europeo con Stefano Cavedagna (FdI), per lui oltre 54mila preferenze.

IL VOTO NEI CAPOLUOGHI 

Cinque i capoluoghi emiliano-romagnoli che vanno al voto anche per le amministrative.

Ferrara fa segnare il record dell'affluenza con il 69%. Pd leggermente avanti

(31,4%) su Fratelli d'Italia (31,2%). Meglio che nel resto della regione

Lega (8,5%) e Forza Italia (7,1%).

A Modena il Partito democratico (44,4%) ottiene il miglior risultato nei grandi

centri e doppia Fratelli d'Italia (22,2%). La Lega si ferma al 4,4%.

Affluenza 63,6%.

Reggio Emilia presenta un distacco simile, con Partito democratico al 41,4% e Fratelli d'Italia al 21,6%. Sopra la media il Movimento 5 stelle, 7,8%, di poco sopra Avs al 7,6%. Affluenza al 62%.

A Forlì il Pd arriva al 36,5%, Fratelli d'Italia al 27,8%. Bene Forza Italia (7,9%). Affluenza al 62,7%

Anche a Cesena il Pd raccoglie il 41%, anche qui Fratelli d'Italia arriva al 27%. Affluenza al 63,4%.

 A Bologna il Pd è saldamente primo partito al 41,1%, segue FdI al 21%. Un exploit per Avs al 12,4%, la Lega affonda in modo clamoroso non va oltre il 3,2%. Affluenza al 57,3%.