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L'udienza

Presunti abusi su una paziente, no al patteggiamento per lo pneumologo Luca Richeldi

Presunti abusi su una paziente, no al patteggiamento per lo pneumologo Luca Richeldi<br type="_moz" />

Il primario del Policlinico Gemelli di Roma, originario di Castelnuovo, è accusato di avere palpeggiato una paziente durante una visita. La difesa aveva chiesto dieci mesi, ma il giudice non ha accettato e ora il medico rischia il processo

04 luglio 2024
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CASTELNUOVO. È stato respinto il patteggiamento avanzato dal professore Luca Richeldi, il primario pneumologo modenese originario di Castelnuovo Rangone, accusato di violenza sessuale ai danni di una paziente al Policlinico Gemelli di Roma. Il patteggiamento, che aveva avuto l’ok della procura, riguardava una pena di 10 mesi riconvertita in una pena pecuniaria di 49 mila euro.

Ebbene, ieri mattina il giudice ha ritenuto la pena non congrua e ha deciso di rinviare al 18 settembre quando la difesa dovrà decidere se procedere con l’udienza preliminare o con il rito abbreviato.

Le accuse

L’avrebbe presa per le spalle, appoggiandosi su di lei, nonostante il suo tentativo di sottrarsi. Poi l’avrebbe palpeggiata e avrebbe tentato anche di baciarla, non ascoltando il suo rifiuto. La donna lo ha denunciato ma Richeldi respinge tutte le accuse, che sono pesantissime.

Il primario avrebbe confermato di avere visitato la donna, negando però la ricostruzione dei fatti da lei fornita.

In tribunale

Durante l’udienza che si è tenuta a inizio maggio la difesa del professore Luca Richeldi aveva offerto a titolo di risarcimento 10mila euro, che la presunta vittima però aveva deciso di rifiutare.

A quel punto il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Roma ha rinviato l’udienza a ieri mattina.

«Stiamo affrontando un’emergenza sociale che si chiama “violenza sulle donne” – così aveva dichiarato la volta scorsa la presunta vittima –, i reati vanno chiamati con il loro nome: una violenza sessuale aggravata è una violenza sessuale aggravata, non si può chiamare in altro modo».

Le reazioni

«Il patteggiamento sarebbe stata la soluzione migliore perché penalizzante per il mio assistito, ma sicuramente non dannosa per la parte offesa; inoltre avrebbe consentito di evitare ad entrambi un lungo e doloroso percorso processuale.

Ragioneremo con calma sulle nostre future determinazioni». È quanto ha affermato ieri, al termine dell’udienza, l’avvocato Ilaria Barsanti, legale del primario. Dunque a settembre la difesa dovrà decidere se procedere con l’udienza preliminare oppure se scegliere il rito abbreviato.