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Defibrillatore chiuso in piazza Roma a Modena: «Questo è il rispetto della vita?»

di Daniele Montanari
Defibrillatore chiuso in piazza Roma a Modena: «Questo è il rispetto della vita?»

Mirko Damasco, presidente dell’associazione di promozione sociale “Salvagente”, denuncia: apparecchio scarico e dimenticato

06 luglio 2024
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MODENA. Un defibrillatore donato tre anni fa, in memoria di una persona cara e del suo sacrificio, collocato in un luogo strategico del centro. E dimenticato: senza batteria e lucchettato, inutilizzabile per salvare vite. Inutile alla sua mission.
È un fatto imbarazzante che succede a Modena, nella bella piazza Roma, dove c’è l’Accademia e sempre un viavai turistico importante. Qui è stato istallato il defibrillatore donato nell’aprile 2021 in memoria di Anna Caracciolo, Oss e sindacalista della Cgil uccisa dal Covid nel 2020.
L’apparecchio è al centro di un video Instagram e Tik Tok che ha lanciato il caso in questi giorni. A girarlo, Mirko Damasco, presidente di “Salvagente”, associazione di promozione sociale che diffonde la cultura del soccorso in Italia ma che ha fatto anche diverse altre battaglie. Come quella per il rispetto della legge sugli ospedali aperti, costata 25 giorni di sciopero della fame allo stesso Damasco.

La denuncia
Ebbene, lui si è trovato il 26 giugno a Modena e, vedendo il defibrillatore in quello stato, ha fatto un video denuncia indirizzato al Comune in cui, mostrando il defibrillatore lucchettato e scarico (lo ha provato perché da un lato si riesce lo stesso a schiacciare il bottone di accensione) commenta amaro: «In caso di arresto cardiaco, in 4 minuti si è cerebralmente morti. Uno viene qui e trova un defibrillatore lucchettato e totalmente non funzionante. Questo è il rispetto della vita. E qualcuno ha donato questo apparecchio, ha speso dei soldi in memoria di...».
Il Dae è da tempo inattivo, tanto che non è nemmeno più segnalato sulla mappa 118er.it/dae. Ed era in una collocazione strategica. Ci sono altri defibrillatori nella zona: al Venturi, presso il tribunale, al Poliambulatorio Erba Medica, in piazza Mazzini, piazza Matteotti (ma la colonnina è stata vandalizzata e l’apparecchio è nel chiosco della polizia locale, aperto dalle 10 alle 23). Ma in alcuni casi non sono punti accessibili a tutte le ore, ed è comunque pressoché impossibile da un luogo cruciale come piazza Roma raggiungere quelle collocazioni e tornare nei 4 fatidici minuti.

Recidiva
C’è di più. Risulta che prima di fare un video social, Salvagente abbia già segnalato via email al Comune nell’aprile 2023 che già allora il defibrillatore era lucchettato e non funzionante. E ancora peggio. C’è una foto del gennaio 2022, con la nebbia, che lo mostra già lucchettato. Inutilizzabile, a neanche un anno dalla donazione. «Un fatto veramente increscioso e strano – nota Damasco – perché le batterie di questi apparecchi durano in media quattro anni. Al di là di quando si sia scaricato, mettere il lucchetto a un defibrillatore che deve essere pronto sempre, è inconcepibile. Ed è una cosa contro la legge».

Il Comune
Dopo l’uscita del video, il Dae è stato rimosso. Interpellato sulla questione, il Comune fa sapere che «lunedì (domani, ndr) è previsto il ripristino». «La manutenzione dei defibrillatori – spiega – è affidata, con un accordo, a un gruppo di volontari della Protezione civile e Croce Blu, col coordinamento della polizia Locale. Ma quello di piazza Roma non rientra nell’accordo: se n’è occupato il 118 con la polizia Locale in seguito alla segnalazione di alcuni giorni fa». È rimasto quindi per anni dimenticato. «È contato più un video Tik Tok che una mail per ricordarlo» chiosa amaro Damasco.

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