Modena, il Comune convoca Aipo dopo gli alberi tagliati a Marzaglia
L’assessore Guerzoni in Consiglio: «Si rispettino leggi e prescrizioni»
Il sindaco Massimo Mezzetti convocherà Aipo e chiederà conto anche degli alberi tagliati a Marzaglia.
L’annuncio in Consiglio
I lavori alle casse di espansione del Secchia sono stati trattati ieri in Consiglio dall’assessore alla Protezione Civile, Giulio Guerzoni. «Gli enti e le istituzioni che lavorano per la sicurezza del territorio devono farlo rispettando leggi e prescrizioni – ha detto Guerzoni – e ne portano tutte le responsabilità, compreso quella di informare i cittadini, con i modi e i tempi corretti».
Sospesi i lavori
L’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) ha sospeso i lavori e ha effettuato lo scorso fine settimana un sopralluogo con rappresentanti della Regione e dell’Ente Parchi Emilia Centrale.
Martedì scorso era stato il comitato Difendiamo il parco fluviale del Secchia a chiedere risposte su «cinquanta ettari di bosco in cui gli alberi sono stati tutti tagliati».
Mezzetti: «Chiarezza»
«Era davvero necessario? – ha chiesto il sindaco sui social – Vogliamo chiarezza». Risposte attese dall’Ente Parchi, che gestisce la riserva e ha «sollecitato le verifiche tecniche per accertare l’entità degli interventi».
Il punto di Guerzoni
Vuole vederci chiaro Guerzoni, per cui occorre «tenere insieme il rispetto dell'ambiente e del paesaggio con la sicurezza idraulica». L’assessore ha risposto a un’interrogazione del 13 luglio (poi trasformata in interpellanza) di Piergiulio Giacobazzi, capogruppo di Forza Italia.
Guerzoni ha fatto sapere che il progetto esecutivo del primo lotto è stato completato e verificato. Il cantiere per rimuovere i sedimenti del bacino e innalzare gli argini (secondo lotto) è invece stato autorizzato dalla Regione.
La conclusione dell’intervento (con fondi del Pnrr) è attesa entro la fine del 2025. L’Ente Parchi sta contribuendo a un progetto esecutivo per piantare nuovi alberi. L’operazione non si svolgerà in primavera perché sono previste le piene del fiume.
L’adeguamento ai tempi di ritorno di piena di cinquanta anni è vincolato all’ampliamento della cassa sul lato di Rubiera. «La questione del taglio degli alberi è successiva a quando ho presentato l’interrogazione», ha obiettato Giacobazzi, non soddisfatto sui tempi.
Le reazioni politiche
«L’alternativa c’era ed era allargare gli argini invece che alzarli», ha suggerito Maria Grazia Modena, capogruppo di Modena per Modena. «S’è persa un’opportunità di preservare un bosco», ha criticato Giovanni Bertoldi, capogruppo della Lega.
«L'atteggiamento di Comune, Aipo e Regione è sempre stato quello di interventi che non risolvono», l’affondo di Ferdinando Pulitanò, consigliere di Fratelli d’Italia. «Bisognerà certo capire, insieme a Aipo, se si poteva agire in modo diverso», ha osservato Stefano Manicardi (consigliere del Pd), favorevole all’intervento. Per Giovanni Silingardi (Movimento 5 Stelle) «il Comune ha subito questo intervento».
«Ci sono prescrizioni che temiamo non siano state sufficientemente considerate», ha detto infine Martino Abrate, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra.
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