Anziano morto in bici a Modena, identificato l’altro ciclista: «Ho aspettato i soccorsi»
L'incidente è avvenuto in strada Cimitero San Cataldo, a perdere la vita l'83enne Benito Franciosi
MODENA. Non ha potuto evitare il contatto, che è stato a bici quasi ferme. Ma entrambi hanno perso l’equilibrio. Ha atteso l’arrivo dell’ambulanza che ha portato via Benito Franciosi, poi è rimasto lì da solo e si è allontanato. Questa è, più o meno, la versione fornita dal 30enne del Bangladesh che sabato 22 febbraio è rimasto coinvolto in un incidente in bicicletta con un altro ciclista, l’83enne che, rimasto ferito e trasportato in ospedale a Baggiovara, è purtroppo deceduto qualche giorno dopo a causa delle ferite riportate.
L’incidente è avvenuto in strada Cimitero San Cataldo e, dopo i fatti, la polizia locale di Modena ha avviato le indagini per cercare di risalire all’identità dell’altro uomo coinvolto. Il 30enne appunto, che ora è indagato per omicidio stradale, come atto dovuto.
Ad assisterlo ci sono gli avvocati Roberto Ghini e Giulia Testa. Sono state le immagini della videosorveglianza della zona, oltre alle testimonianze dei passanti, a aiutare la polizia locale a identificare il 30enne. L’uomo nelle scorse ore è stato interrogato, fornendo la propria versione di quanto avvenuto quel giorno. Ha riferito di avere atteso i soccorsi, e di essere stato lui stesso a chiedere a un passante di chiamarli, affinché si spiegasse meglio in italiano.
Una volta che i soccorsi sono arrivati e hanno portato via l’anziano, che era ancora cosciente, lui è rimasto lì da solo e poi – ha raccontato – si è allontanato. Il 30enne ha inoltre fornito informazioni sulla dinamica. Ha spiegato che, quel giorno, stava percorrendo la ciclabile in direzione Modena, mentre l’anziano andava in direzione contraria: ad un certo punto si sarebbe trovato l’anziano sulla propria corsia, non potendo evitare il contatto.
Entrambi hanno perso l’equilibrio.
«Ho cercato di aiutarlo, ma ho capito che non stava bene», ha spiegato, aggiungendo di avere chiesto a un passante di chiamare l’ambulanza «che è arrivata dopo un po’» (non ricorda quanto, ndr).