Gazzetta di Modena

Sport e inclusione

C’è anche la Reggiana Calcio nella “Integration League”

Nicolò Valli
C’è anche la Reggiana Calcio nella “Integration League”

Obiettivo del progetto integrare i giovani stranieri rifugiati o richiedenti asilo nel tessuto sociale cittadino

30 gennaio 2023
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Reggio Emilia “Let us play in peace”. Tradotto, lasciateci giocare liberamente, senza paura o barriere fisiche e culturali da superare. Lo striscione esposto sul sintetico di via Luthuli, campo gestito dalla Falkgalileo, insieme alle bandiere della pace che sventolano, sembra ben interpretare il pensiero dei giocatori, prevalentemente di provenienza africana e tutti con la felpa di colore blu della Reggiana. Uno slogan che racchiude il senso di un nuovo progetto che coinvolge la cittadinanza a 360 gradi: è stato presentato ieri mattina, e vede nel calcio un mezzo per un obiettivo nobile, integrare i cittadini stranieri rifugiati o richiedenti asilo nel tessuto sociale cittadino.

Reggiana Calcio, club molto attento a tutte le potenzialità dello sport, dal calcio femminile a quello per le persone disabili, ha aderito a una proposta della Lega Pro per “Integration League”. Al suo fianco, la questura e la prefettura di Reggio Emilia. Otto al momento le formazioni partecipanti, suddivise in due gironi da quattro squadre. «Noi siamo stati inseriti nel gruppo con Feralpisalò, Cesena ed Ancona – afferma il segretario generale granata Nicola Simonelli – in rosa figurano circa 30 richiedenti asilo e venti ragazzi italiani, grazie al coinvolgimento di alcune realtà dilettantistiche locali come Masone, Reggio Calcio ed Original Bhoys, che per il momento metteranno anche a disposizione gli allenatori. Le prime partite si disputeranno in primavera, mentre la rosa sarà gradualmente snellita». Un’idea di inclusione capitanata anche dalla Fondazione per lo Sport: «Abbiamo immediatamente aderito alla proposta, che rispecchia le nostre idee – dice il presidente Mauro Rozzi – metteremo a disposizione i nostri campi contribuendo anche economicamente alle spese per gare e sedute di allenamento».

«Il progetto nasce da un bando europeo che Lega Pro ha scritto insieme al Commissariato Rifugiati delle Nazioni Unite – sono invece le parole della referente Lega Pro Francesca Buttara – uniamo dimensione tecnica, agonistica e soprattutto sociale». Oltre al dg di Reggiana Vittorio Cattani, e al vicepresidente Giuseppe Fico, figuravano anche alcuni esponenti delle forze di Polizia in divisa. «Sosteniamo l’Integration League, rivolto soprattutto a cittadini stranieri più deboli – il pensiero del questore Giuseppe Ferrari –. Per questi giovani trovare nella città in cui vivono queste possibilità non è scontato. Reggiana Calcio si identifica proprio nello spirito dei cittadini reggiani, persone sempre pronte ad aiutare il prossimo». Sulla stessa lunghezza d’onda il prefetto Iolanda Rolli, particolarmente orgogliosa per quanto messo in pratica. «È un’iniziativa importante, che si lega alle altre che stiamo portando avanti con Reggiana e le forze di polizia sul disagio giovanile, non ultima la partita della legalità a Montecchio. Reggio Emilia è una città che conta un numero elevato di persone diverse – spiega – e lo sport permette di unire le nazionalità ed abbattere i muri».

Ad ogni tesserato è stato consegnato un kit di abbigliamento sportivo. Nell’altro girone figurano invece Fidelis Andria, Virtus Francavilla, Monopoli e Potenza. Le prime due di ogni raggruppamento si qualificheranno per le finali, in programma nel mese di giugno.