Gazzetta di Modena

Viabilità

Code e pochi parcheggi a Ferrara: gli incubi degli automobilisti

Francesco Gazzuola
Code e pochi parcheggi a Ferrara: gli incubi degli automobilisti

Calvario mattutino: tour a velocità ridotta nella giungla del traffico ferrarese

19 aprile 2024
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Ferrara Mettersi in macchina può diventare un vero incubo e gli automobilisti ferraresi lo sanno bene. Code chilometriche, rallentamenti costanti, parcheggi introvabili. Per guidare a Ferrara servono non solo concentrazione e “mille occhi”, ma anche tanta tanta pazienza. Chiunque decida di spostasi in auto per la città deve preventivare che perderà minuti e minuti imbottigliato nel traffico: studenti, lavoratori, chi deve andare dal medico o a fare la spesa. Serve calma e comprensione per non essere travolti, come il più delle volte accade, in un vortice di nervosismo che può guastare l’umore. Semaforo verde alle prime luci dell’alba (sarebbe meglio dire giallo e ad intermittenza visto che alcune lanterne non sono ancora attive a quell’ora) e viabilità scorrevole, ma dopo le 7. 30 inizia l’inferno su strada. Genitori che accompagnano a scuola i figli e pendolari che si dirigono in azienda o in ufficio per timbrare il cartellino. Il risultato: lunghe file di automobili e traffico congestionato. La mobilità cambia da quartiere a quartiere e in base alle ore del giorno. Per quanto riguarda l’ingresso nord est alla città (via Copparo per intenderci), è risaputo che prima del suono iniziale della campanella le auto affollano via Bacchelli. Ripristinata la “vecchia” viabilità è tornato anche il serpentone. Ora che il traffico è nuovamente regolato dai semafori ed è possibile svoltare a sinistra su via Azzo Novello, accade quasi giornalmente di percorrere il tratto a passo d’uomo e di trovare code già su via Pannonius, tra le rotonde con via dei Calzolai e via Gramicia. Se piove poi (condizione che manda in crisi il guidatore medio ferrarese), c’è la possibilità che si allunghino ulteriormente su via Guido Carli.

Altro blocco

Smaltiti i primi pesanti ingorghi dovuti all’ingresso a scuola, le strade sono percorse dagli ultimi impiegati e operai che raggiungono il posto di lavoro, con più o meno agilità a seconda di dove si trova. Giungla di auto e congestioni anche all’uscita, tra le 18 e 20 a seconda dell’asse viaria. Quando il traffico potrebbe scorrere linearmente, a turbare un sereno tragitto sono i lavori di manutenzione del manto stradale. E tra la primavera e l’estate saranno numerosi gli interventi, considerando un piano asfalti di 2,78 milioni di euro che ha già preso il via. Opera di scarificatura della pavimentazione e conseguente asfaltatura è stata realizzata nei giorni scorsi in via Ferraresi, dalla caserma dei Vigili del Fuoco ad inizio cavalcavia. È in questo tratto che il flusso ha momentaneamente subito considerevoli rallentamenti, vista l’inibizione del doppio senso di marcia e la regolamentazione manuale del traffico. Un problema di cui l’amministrazione aveva tenuto conto: «Siamo consapevoli dei disagi che si vanno a creare ai cittadini – ha ammesso l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Maggi non più tardi di qualche giorno fa durante un evento elettorale – ma senza interventi non ci possono essere cambiamenti». Non è comunque escluso che agli automobilisti sia scappata qualche lamentela nel segreto della propria macchina. Fatto sta che i lavori in via Ferraresi sono già finiti. Sempre attuali, poi, i seri problemi di percorribilità di via Bologna dovuti ai semafori ravvicinati e al passaggio a livello, che fanno vivere gli spostamenti sull’asse un vero calvario. Non da meno è la ricerca di un parcheggio in strada. Secondo un’indagine dell’app di parcheggi Parclick, gli italiani perdono una media di 30 minuti al giorno (fino a 45) per trovare posto. Anche a Ferrara, specialmente nel corso della mattina, per chi vuole parcheggiare in strada è la prassi girare a vuoto nel tentativo di individuare un’area dove lasciare la macchina. Benedetti gli uffici con posti auto riservati, ma chi ad esempio lavora in centro città deve preventivare di perdersi in un labirinto di parcheggi occupati, dove trovare uno spazio libero appare un’impresa. Pochi posti o troppe auto? È anche per questo che molti pendolari decidono di portare nel bagagliaio la bicicletta o il monopattino per coprire la tratta parcheggio-lavoro senza la preoccupazione di dove sostare l’auto. Parcheggi irreperibili e file chilometriche: sarebbe bene ricordare che anche la mobilità incide nella qualità della vita