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Modena, il problema più serio resta ancora quello della mira: tanti tiri in porta ma poca precisione

Claudio Romiti
Modena, il problema più serio resta ancora quello della mira: tanti tiri in porta ma poca precisione<br type="_moz" />

Dopo 30 turni le statistiche restituiscono lo stesso quadro di 5 mesi fa

23 marzo 2024
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MODENA. È ancora un problema di mira. Non solo questo, evidentemente, ma ancora anche questo. Tra le cose da migliorare per il Modena, alla vigilia delle ultime otto giornate, in casa gialloblù si cerca di curare i dettagli, dato che sempre più sono quelli che decidono, in un senso o nell’altro, i risultati delle partite. A maggior ragione se sei, come il Modena, in una situazione di classifica aperta a ogni soluzione: la squadra di Paolo Bianco infatti ha cinque punti di vantaggio sulla zona play out, ma dista appena due lunghezze dalla griglia play off. E quando sei in bilico tra il rischio e la zona nobile della classifica i dettagli sono ancora più importanti. Tra questi, naturalmente, soprattutto la capacità di far fruttare al massimo gli effetti del tuo gioco, cioè i tiri. Dopo la nona giornata - ad inizio ottobre - il Modena era al quarto posto per le conclusioni a rete tra le 20 formazioni di Serie B, ma più indietro nella graduatoria dei tiri finiti nello specchio della porta avversaria.

I NUMERI DOPO 30 GIORNATE
Le statistiche dopo 30 giornate ci restituiscono lo stesso quadro: la squadra di Bianco è sempre quarta nella graduatoria complessiva dei tiri, dietro Cremonese, Lecco e Parma, ma in quella dei tiri nello specchio diventa ottava e addirittura tredicesima in percentuale. Premesso che non basta fare molti tiri in assoluto e molti anche nel rettangolo della porta, vedi il Lecco secondo e sesto nelle due graduatorie, è però fuori discussione che quasi sempre il risultato finale passa comunque di lì. Restando in tema, in questa stagione il Modena sconta pure la mancanza di un attaccante da doppia cifra, tanto che al momento nella classifica dei marcatori il primo gialloblù è al 21esimo posto e si tratta di Palumbo con 6 reti, cioè un centrocampista, e le punte sono al 31esimo (Abiuso 6 gol), 41esimo (Strizzolo 4) e 67esimo (Manconi 3) posto. Solo due squadre hanno un capocannoniere con meno gol di Palumbo, ma entrambe ne hanno due a quota 5, Reggiana (Girma e Gondo) e Feralpi (La Mantia e Bucic). Eppure la squadra gialloblù è al sesto posto nel dato dei tocchi nella trequarti offensiva e al settimo nell’area avversaria, a conferma di un gioco che si sviluppa con una buona mole e che, stando ai numeri, porta molti palloni nei sedici metri avversari. Mentre è solo 11esima come numero dei cross.

LA DIFESA
Venendo alla fase difensiva, i gialli hanno subito 40 gol, solo sette squadre hanno fatto peggio. Un 13esimo posto che sembra fare il paio con il 12esimo nella graduatoria dei contrasti portati e col 15esimo in quella dei contrasti vinti. Il dato scomposto ci dice che la squadra di Bianco è 16esima per i contrasti nella trequarti difensiva, 12esima in quella offensiva, ma addirittura seconda in quella centrale. A riprova dei molti palloni giocati appunto a centrocampo.
Sempre per la fase difensiva, i gialli non subiscono molti tiri in porta, tanto che solo cinque squadre ne hanno subiti meno, mentre i tanti gol incassati di testa sembrano trovare una parte di spiegazione nel 16esimo posto nella graduatoria dei duelli aerei vinti.

I SINGOLI
Statisticamente, a livello di singoli, brillano Palumbo, primo nei passaggi filtranti e quinto per contrasti vinti, Gerli, sesto come passaggi nell’ultimo terzo e Zaro, tra i migliori come blocchi, intercettazioni e salvataggi, oltre che primo (paradosso?) come percentuale di passaggi aerei vinti. Insomma, i dati statistici non sono vangelo, ma restano dati oggettivi.