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Modena, Rivetti fa scudo: «Fischi ingenerosi. Bianco? Panchina solidissima»

di Mattia Amaduzzi
Modena, Rivetti fa scudo: «Fischi ingenerosi. Bianco? Panchina solidissima»

Il presidente canarino: «Resto ottimista, alla fine porteremo a casa il risultato»

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MODENA. In questi giorni burrascosi, in molti a Modena si erano chiesti quale fosse il pensiero della società, riguardo a quanto successo in campo e fuori. Ci ha pensato il presidente Carlo Rivetti in persona, poco prima di partecipare ad un seminario presso la facoltà di Giurisprudenza nel complesso di San Geminiano.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE

«Abbiamo parlato con il mister - ha esordito il numero uno del club canarino - il quale si è reso conto di aver sbagliato, ed è dispiaciuto. Anche noi siamo molto dispiaciuti per l’accaduto, perché non è nello stile della società e della mia famiglia. Il momento non facile, ma è un temporale, non un terremoto. Ed in quanto temporale prima o poi passerà. Sono fiducioso che come abbiamo iniziato il campionato nel modo corretto, riusciremo a portare il risultato. È ovvio che gli obiettivi a lungo corso della società non sono cambiati, quelli sportivi ci portano a guardare la classifica in modo diverso. Queste ultime otto partite saranno otto finali. I ragazzi dovranno dare tutto. Io sono ottimista. La panchina di Bianco? È solidissima».

Un buffetto ma anche una carezza nei confronti dell’allenatore canarino e della squadra in generale, chiamata comunque a finire nel migliore dei modi la stagione. A Rivetti, però, non sono affatto piaciuti i fischi arrivati copiosi di recente al Braglia, nei confronti del Modena, e di tutti i suoi componenti.

CONTESTAZIONE E MUGUGNI

«La contestazione ed i mugugni sono iniziati che eravamo in piena zona playoff. E questo onestamente mi ha sorpreso, perché ritengo che siano stati proprio questi mugugni a portarci nella posizione in cui siamo tuttora. Pensavo che tutti volessero il bene del Modena. Comincio a ricredermi».

Un commento duro, che dimostra come in città non si respiri più quell’entusiasmo e quell’unione di intenti che tanto aveva portato gioie negli anni scorsi.

Rivetti, infine, ha preso una posizione netta nei confronti di chi ha criticato e contestato l’operato di Vaira e di Bianco stesso. «Diciamola tutta. Il nostro direttore sportivo in tre anni ci ha dato una promozione in B al primo tentativo e una salvezza tranquilla. E anche in quei casi è stato contestato. Mi domando il perché. Per quanto riguarda il mister, non è piaciuto alla piazza fin dall’inizio. Adesso ci stanno i fischi ma, come succede a teatro, aspetterei che siano finito lo spettacolo prima iniziare a contestare. Fischiare prima dell’inizio della partita lo ritengo dannoso, e rischia di trasformarsi in una tafazzata».

LA PALLA PASSA ALLA SQUADRA

Quest’ultimo è un chiaro riferimento al personaggio interpretato da Giacomo Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che in una nota trasmissione televisiva, di qualche tempo fa, era solito colpirsi ripetutamente le parti basse con una bottiglia di plastica. Ovvero, fischiare la squadra prima della partita è da autolesionisti, perché in questo modo si demotivano i calciatori ancor prima che essi mettano piede in campo. Rivetti, dunque, ha fatto da scudo alla propria squadra e collaboratori, mettendola però allo stesso tempo di fronte alla proprie responsabilità.

Perciò, ora Pergreffi e compagni sono chiamati a dare una risposta al proprio presidente e all’intera piazza, per mettere a tacere le critiche e per trasformare i giusti fischi in copiosi applausi. Nulla è ancora perduto, c’è tempo per raddrizzare la rotta e finire il campionato col sorriso sulle labbra. A partire dalla sfida di sabato 6 aprile a Terni, un match in cui è vietato fallire.