Gazzetta di Modena

A Modena "L’amico Fritz" di Mascagni: con Nucci l'opera diventa impressionista

Una scena da L'amico Fritz di Mascagni
Una scena da L'amico Fritz di Mascagni

Va in scena alle 20 di oggi 15 gennaio, e alle 15.30 di domenica 17 gennaio, al Teatro Pavarotti, “L'amico Fritz” di Pietro Mascagni per la stagione lirica. Lo spettacolo è un nuovo allestimento presentato in...

15 gennaio 2016
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MODENA. Va in scena oggi 15 gennaio alle 20 e alle 15.30 di domenica 17, al Teatro Pavarotti, “L'amico Fritz” di Pietro Mascagni per la stagione lirica. Lo spettacolo è un nuovo allestimento presentato in coproduzione con i teatri di Piacenza e Ravenna, dove l’opera è già andata in scena con successo, ed è frutto di un entusiasmante percorso di formazione rivolto a giovani cantanti curato dal grande baritono Leo Nucci, che firma anche la regia dell’opera. I ruoli principali del cast saranno affidati, nelle rispettive date, a Angelo Fiore e Ivan Defabiani (Fritz), Clarissa Costanzo e Sarah Baratta (Suzel), Ernesto Petti e Giovanni Tiralongo (David), Aloisa Aisemberg e Nicole Brandolino (Beppe lo zingaro). L’opera è diretta da Donato Renzetti, alla guida dell’ Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, in scena il coro del Teatro Municipale di Piacenza e le voci bianche del Coro Farnesiano di Piacenza. Le scene sono firmate da Carlo Centolavigna, costumi di Artemio Cabassi e luci di Claudio Schmid.

Poco rappresentata in epoca moderna, “L’amico Fritz” ebbe successo e rimase in voga per molti anni dopo il tempo della sua composizione. Il sensazionale successo di “Cavalleria rusticana”, nel 1890, aveva fatto sperare in una rinascita dell’opera italiana dopo una crisi ultradecennale. L’anno seguente, Pietro Mascagni aveva dato alle scene “L’amico Fritz”, il suo secondo titolo, con un risultato trionfale per il pubblico di allora che lo vedeva ormai come il compositore più promettente della giovane generazione. Evitando il confronto con l’opera precedente, Mascagni aveva cambiato decisamente rotta e alla poetica verista aveva preferito la tradizione della commedia lirica o sentimentale. L’atmosfera serena e l’ambientazione pastorale fanno pensare a un tardo esempio di genere semiserio, a metà strada fra opera seria e opera buffa.

L'azione si svolge in un paese della campagna alsaziana, dove il buon Fritz Kobus, ricco possidente e scapolo convinto, scommette con David, l'amico rabbino, che non riuscirà a fargli prendere moglie. Sarà Suzel, la figlia del fattore, a fargli cambiare idea, complice la gelosia per il suo imminente matrimonio con un giovane del paese. «Quando pensammo di mettere in scena quest’opera avevo le idee chiarissime - racconta Leo Nucci -. “L'amico Fritz” si rappresenta poco. È l’opera del “duetto delle ciliegie” e del famoso intermezzo. Quest’anno ricorre il 70° dalla morte di Mascagni. Ovviamente ho iniziato il lavoro di documentazione e mi si è accesa la classica lampadina. Siamo in Alsazia, questo lo sappiamo tutti, in una comunità ebraica, e forse a questo pensano in pochi. Tutte le edizioni viste o sentite non lo sottolineano o lo fanno marginalmente".

"Doverosa riflessione: quest'opera era in auge nel periodo del Ventennio, merito anche di Beniamino Gigli e della sua straordinaria qualità vocale. Perché quest’impronta “ebraica” del libretto è sempre stata poco evidenziata, a parte l’inequivocabile personaggio di David. Forse il far mostrare, a quell'epoca, il mondo ebraico come un mondo di generosità e amore non corrispondeva alla “moda” ideologica di quegli anni. Nel 1874 si dà vita ufficialmente in Francia al movimento pittorico detto Impressionismo e il sommo artista che gli dà il nome, Monet, ha una famosa casa con il celebre giardino proprio nei paraggi del luogo ove si svolge la vicenda. Qui un’altra lampadina si è accesa: siamo nel periodo esatto del libretto. Non potrebbe darsi che anche la musica in un qualche modo possa essere impressionista? E se provassimo ad accostarla a quel periodo anche visivamente?».

In occasione della recita di domenica l’opera sarà trasmessa in HD in diretta streaming video, visibile sulla home page del sito internet del Teatro (www.teatrocomunalemodena.it) e nel circuito televisivo interno dell’Ospedale Policlinico di Modena.