Gazzetta di Modena

Campionaria di Modena: due maestri del passato e dieci pittori contemporanei

Due maestri del passato (Elpidio Bertoli e Carlo Bassini) e altri dieci pittori del nostro tempo del Circolo degli Artisti costituiscono una rassegna con caratteristiche creative nell’ambito...

22 aprile 2016
2 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Due maestri del passato (Elpidio Bertoli e Carlo Bassini) e altri dieci pittori del nostro tempo del Circolo degli Artisti costituiscono una rassegna con caratteristiche creative nell’ambito della Fiera. Anche per questa edizione, ideata da Giancarlo Corrado, le loro opere occupano uno spazio privilegiato.

Otto stand, dove troviamo ritratti di Bertoli (1902 - 1982), come quello di Padre Pio, di cui l'artista interpreta i moti complessi della sua vicenda umana e religiosa, con un colore che si adegua alla sostanza non solo carnale ma anche interiore del personaggio. E l'indagine su Padre Pio avviene anche attraverso disegni che, pur negli aspetti quasi caricaturali, si offrono come dichiarazione d'affetto per il santo di Pietralcina.

Forte è il desiderio di Bassini (1915 - 2009) di individuare, con una pittura garbata, di luce, angoli particolari, come il mulino ad acqua, ma anche paesaggi emiliani, per l'attenzione che egli portava ai luoghi modenesi, del Po, ma anche di Cervia, dove trascorreva le vacanze estive. La mostra spazia dalle vedute naturalistiche di Gabriella Buzzola e Gian il Camponese, a quelle del Po, scandite in un ordine geometrico, di Sergio Bigarelli; dalla dimensione onirica delle marine e fondali di Luciana Vassena e di elementi di natura (alberi di metamorfosi in forme quasi umane) Giovanni Soncini, a quella liberamente e intensamente informale di Luigi Imbriale.

Se Edda Bulgarelli si sofferma sulla figura femminile, concepita anche nella bellezza di chiena, Paola Rossi Roberti porta sulla scena la dolcezza di animali (cani) che ama da sempre. Gioca sul rapporto astratto-informale Gian Pietro Ghidoni con i suoi mondi concepiti con fanstaia costruttiva. Estroverse e ironiche sono le composizioni che Angelo Baldaccini realizza con materiali di scarto, chiamando, talvolta, il visitatore a partecipare, con suoi interventi, a completare l'opera. (m.f.)