Gazzetta di Modena

Ravarino, storie e volti della terra dei Rangoni

Rolando Bussi
Ravarino, storie e volti della terra dei Rangoni

Qui la nobile famiglia modenese costruì imponenti edifici Dal secolo XVsono stati eretti nel territorio ravarinese: il cosiddetto Palazzo di Donna Clarina, il Palazzo vecchio di Stuffione alla Villa, il Palazzo...

16 marzo 2017
4 MINUTI DI LETTURA





Bassa su un territorio di 28,53 kmq, e conta circa 6.200 abitanti. Un numero notevole. Nel 1931 erano 6.582, ma nel 1981 ne contava soltanto 3.992.
Questo significa che in poco più di trent'anni un piccolo paese della nostra Provincia, un tempo noto soprattutto per la lavorazione della pavèra (erba palustre) con la confezione di sporte e stuoie, ha saputo, come tanti altri nostri Comuni, crearsi le condizioni per una vera ripresa economica.
Qui era nato nel 1888 Telesforo Fini (morì il 22 dicembre 1971). Oggi purtroppo il celebre negozio/ristorante in Corso Canal Chiaro a Modena è chiuso, e l'Hotel Real Fini non porta più un nome che ha fatto la storia della gastronomia italiana. Rimane però vero, per il nostro territorio così attento alla qualità del cibo, quanto diceva: “Il segreto del nostro successo sta tutto qui: nella genuinità dei prodotti. Poche manipolazioni, poche elaborazioni. La roba da mangiare l’ha inventata il Padre Eterno, noi dobbiamo soltanto cuocerla, tutt’al più possiamo insaccare la carne di maiale e impastare la farina”.

[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:foto-e-video:1.15034951:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/foto-e-video/2017/03/15/fotogalleria/ravarino-girando-per-le-strade-del-paese-nel-secolo-scorso-1.15034951]]


Ma anche Carmen Villani è nativa di Ravarino. Si è ritirata da tempo dalla scena, ma chi ha una certa età ricorda benissimo le sue qualità di cantante (e magari anche le sue partecipazioni a quella che un tempo si chiamava “commedia erotica all'italiana”).
Ma quale è il passato di Ravarino?
Chi voglia saperlo deve sfogliare Ravarino e i Ravarinesi, che il maestro Bruno Lodi pubblicò nel lontano 1969 (ripubblicato l'anno scorso). Qui troverà la storia di una comunità, dal lontano passato ai giorni terribili dopo l'8 settembre 1943, alla Resistenza e alla Liberazione il 21 aprile 1945: “Che giornate irripetibili! Le sofferenze, le ansie, il terrore, i sacrifici, tutto era svanito: ritornava a pulsare la vita, ritornava la vita ad acquistare una sua lieta, certa, sicura dimensione … Ritornò la vita normale nel paese, si restaurò la democrazia, e la libertà per tutti divenne un patrimonio legale”. La storia di Ravarino si intreccia nei secoli con quella dei Rangoni, la più potente famiglia nobile del Modenese. Il 9 settembre 1453 Niccolò Maria Rangoni ottiene dal duca Borso d'Este l'investitura a conte di Ravarino e Castel Crescente, e i suoi discendenti reggono la contea sino alla soppressione dei feudi, nel settembre 1796.

[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:foto-e-video:1.15034753:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/foto-e-video/2017/03/15/fotogalleria/c-era-una-volta-ravarino-le-immagini-del-secolo-scorso-1.15034753]]

Dal secolo XVI in poi i Rangoni costruiscono palazzi e chiese nel territorio ravarinese: il cosiddetto Palazzo di Donna Clarina, il Palazzo vecchio di Stuffione alla Villa, il Palazzo Pretorio e la chiesa di Stuffione nel 1506 e, dagli inizi del Seicento, comincia l'enorme ampliamento dell'antico Palazzo di Lovoleto, opera così imponente che non si poté mai terminare.
Anche la Chiesa parrocchiale lega la sua storia ai Rangoni. Per sette anni ne fu parroco don Boguslaw Kulesza, polacco (come cambiano i tempi!), che ne ha studiato approfonditamente la storia.
Le frazioni di Ravarino sono Casoni, La Villa, Rami, Stuffione, San Claudio.
Mentre facevo ricerche per scrivere questo breve pezzo (gli abitanti di Ravarino mi perdoneranno!), mi sono imbattuto nella potenza di internet.
Ho scoperto un sito che si chiama italia.indettaglio.it, e che contiene incredibili notizie su Stuffione.
“Nella frazione o località di Stuffione risiedono 439 abitanti, dei quali 228 sono maschi e i restanti 211 femmine. Vi sono 185 individui celibi o nubili (104 celibi e 81 nubili), 202 individui coniugati o separati di fatto, e 13 individui separati legalmente, oltre a 15 divorziati e 24 vedovi.
A Stuffione risiedono 54 cittadini stranieri o apolidi, 29 dei quali sono maschi e 25 sono femmine. Sul totale di 54 stranieri 15 provengono dall'Europa, 28 dall'Africa, 2 dall'America, 9 dall'Asia e 0 dall'Oceania.
Vi sono a Stuffione 396 individui in età scolare, 208 dei quali maschi e 188 femmine, 34 laureati, 138 diplomati.
Vi sono a Stuffione 247 residenti di età pari a 15 anni o più. Di questi 236 risultano occupati e 10 precedentemente occupati, ma adesso disoccupati e in cerca di nuova occupazione. Il totale dei maschi residenti di età pari a 15 anni o più è di 141 individui, dei quali 134 occupati e 6 precedentemente occupati, ma adesso disoccupati e in cerca di nuova occupazione. Il totale delle femmine residenti di età pari a 15 anni o più è di 106 unità, delle quali 102 sono occupate e 4 sono state precedentemente occupate, ma adesso sono disoccupate e in cerca di nuova occupazione.
Delle 197 famiglie residenti a Stuffione 25 vivono in alloggi in affitto, 157 abitano in case di loro proprietà e 15 occupano abitazioni ad altro titolo.
Sono presenti a Stuffione complessivamente 106 edifici, dei quali solo 99 utilizzati. Di questi ultimi 88 sono adibiti a edilizia residenziale, 11 sono invece destinati a uso produttivo, commerciale o altro. Degli 88 edifici adibiti a edilizia residenziale 77 edifici sono stati costruiti in muratura portante, 7 in cemento armato e 4 utilizzando altri materiali, quali acciaio, legno o altro. Degli edifici costruiti a scopo residenziale 63 sono in ottimo stato, 20 sono in buono stato, 5 sono in uno stato mediocre e 0 in uno stato pessimo”.
Sarà così?
Agli abitanti di Stuffione l'ardua sentenza!
Rolando Bussi
bussirolando@gmail.com