Gazzetta di Modena

C'era una volta a Modena

Modena/ 1962.Il Modena al Braglia batte il Bari 3-1 e torna in serie A

Rolando Bussi
Modena/ 1962.Il Modena al Braglia batte il Bari 3-1 e torna in serie A

In città continua la lotta alla prostituzione: chiuso un albergo Scoperta casa d’appuntamenti specializzata in strip tease

22 maggio 2019
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Cominciamo questa puntata con notizie di sport.
 
Il Giro d’Italia (45ª edizione) si svolge in ventuno tappe dal 19 maggio al 9 giugno. Vince il Giro Franco Balmamion, che non aveva vinto neppure una tappa! La stessa cosa farà l’anno successivo!
Dopo due tornei consecutivi svoltisi in Europa, in Svizzera nel 1954 (dove vinse la Germania Ovest) e in Svezia nel 1958 (dove vinse il Brasile), il Mondiale torna in America Latina dal 30 maggio al 17 giugno dodici anni dopo l'edizione ospitata dal Brasile (dove aveva vinto l’Uruguay).
 
Molte le perplessità riguardo alla scelta del Cile come Paese ospitante. Infrastrutture precarie e la scarsa capacità organizzativa sollevano i dubbi degli addetti ai lavori. Sul campo invece il lato oscuro del calcio prende immediatamente corpo. Le entrate e i contatti fra i giocatori sono ai limiti del regolamento e Pelè, a causa di un infortunio, è costretto a dire addio al Mondiale subito dopo la prima partita. Nella partita d'esordio il Cile si era sbarazzato della Svizzera per 3-1 arrivando al meglio alla sfida con l'Italia.
La nostra Nazionale, invece, dopo il pareggio con la Germania Ovest doveva cercare la vittoria per non giocarsi il tutto per tutto nell'ultima gara del girone. Anche per questo la formazione italiana venne stravolta: calciatori come Buffon, Losi, Maldini, Radice, Trapattoni, Rivera e Sivori vennero sostituiti e lasciati fuori. In campo ci si affidava all'estro di Altafini e alla velocità di Menichelli per scardinare la difesa cilena.


Proprio Altafini era uno dei quattro oriundi convocati nella selezione azzurra insieme a Sivori, Maschio e Sormani. La presenza di giocatori sudamericani naturalizzati italiani era un altro elemento di attrito con il tifo cileno: venivano avvertiti come traditori, e chi era di origine argentina (Omar Sivori e Humberto Maschio) mal visto per l'accesa rivalità tra le due nazionali.

La gestione dell'incontro venne affidata al britannico Ken Aston, travolto anche lui dalla violenza della partita e mai in grado di tenerla veramente in pugno, tanto da essere circondato da voci di corruzione e complotto nei giorni a seguire. Dopo quattro minuti di gioco, Maschio colpì Leonel Sanchez che cadde a terra. Aston non vide il fallo e venne accerchiato dai giocatori. Altri quattro giri d'orologio e Giorgio Ferrini venne espulso per aver reagito a un fallo con un calcio. Di nuovo il caos.

E nella confusione più totale, mentre Aston era impegnato a discutere con Ferrini, Sanchez colpì con un pugno Maschio fratturandogli il naso e costringendolo a giocare completamente stordito in quanto le sostituzioni non erano ancora ammesse. Nel frattempo la reticenza di Ferrini a uscire dal campo costrinse l'arbitro a chiamare i poliziotti cileni che accompagnarono negli spogliatoi il centrocampista.

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L'Italia, in nove contro undici per l’espulsione anche di Mario David, e con Maschio infortunato, difese lo 0-0 sino a 17 minuti dal termine, ma, infine, non riuscì a evitare la sconfitta. Cile-Italia finì 2-0. Vinse per la seconda volta il Brasile. Bisognerà aspettare i Mondiali di Spagna del 1982 per festeggiare la nostra terza vittoria.

Il 5 agosto muore Marilyn Monroe (era nata nel 1926), per una eccessiva dose di barbiturici. Il film che l’aveva lanciata era stato “Niagara”, nel 1953, seguito da “Quando la moglie è in vacanza”, nel 1955. Il più grande successo fu “A qualcuno piace caldo”, uscito nel 1959. Aveva sposato nel 1950 Joe Di Maggio, giocatore di baseball, e nel 1956 il celebre commediografo Arthur Miller.

Ancora incidenti. Una “Giulietta” con a bordo 5 giovani in viaggio di notte sulla Vignola-Spilamberto esce di strada fracassandosi contro un albero. Tutti seriamente feriti. Una “Citroen” nei pressi di Castelfranco esce di strada. Muore l’ingegner Giancarlo Verganti, Presidente dell’Associazione Industriali, molto noto in città.

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Alla periferia di Reggio in un crollo muoiono quattro operai modenesi. E in Via Carlo Sigonio all’angolo di Via Morane in un cantiere muore un muratore. Una gru stava innalzando una gabbia ricolma di mattoni, ma il cavo si spezza e la gabbia cade sul muratore. In Via Buon Pastore un ambulante che con il suo motofurgone visitava le case di campagna intorno a Modena vendendo saponette, dentifrici, naftalina, spilli, mollette e carta vetro attraversa un passaggio a livello incustodito, nonostante ci fosse il semaforo rosso e la suoneria che annunciava l’arrivo prossimo del treno. Il treno della SEFTA diretto a Sassuolo lo travolge.

Nei pressi di San Damaso la sedicenne contessina Ines Negroni esce in bicicletta dal cancello della sua abitazione, quella nota come “Villa dalle cento finestre” da non molto restaurata, e viene travolta da una “Maserati” 3500 in prova, guidata dal capo collaudatore Guerrino Bertocchi.

E, per fortuna senza conseguenze, tre alianti che partecipavano al “Premio Ghirlandina” sono costretti ad atterraggi di fortuna per il forte vento.

Quello che cade a Gaggio era pilotato da una signora di Milano.

Ma a Modena la città impazzisce. Il 3 giugno il “Modena F.C.” batte il Bari 3 a 1 con due gol di Ivo Vetrano e uno di Franco Marmiroli, e torna in Serie A dopo dodici anni. Ci resterà due anni.

Continua la lotta contro la prostituzione. Viene chiuso per favoreggiamento il fatiscente albergo “Firenze”, che la “Gazzetta” definisce “già albergo del Bue” (era certamente dalle parti di Via Tre Re, ma non so altro). E si scopre una casa d’appuntamenti in Via Rua Muro, dove si tenevano intrattenimenti e balli durante i quali si sfoggiavano costumi estremamente succinti e si davano spettacoli di “streeptease”.

Il 18 marzo le delegazioni francesi e algerine si erano incontrate ad Evian, dove firmarono gli accordi sulla cessazione delle ostilità. Ma l’OAS (Organisation de l’armée secrète), un'organizzazione paramilitare clandestina francese, creata nel 1961 per opporsi all’indipendenza dell’Algeria, continua a compiere una serie di attentati. Il 22 agosto 1962 il presidente francese Charles de Gaulle mentre si recava all’aeroporto sfugge miracolosamente a un doppio attentato alle porte di Parigi.

Una ragazzina che riteneva di essere promossa viene rimandata alle Medie in tre materie. Ingerisce una forte dose di tranquillanti e versa in gravi condizioni (io in 2ª Media alle “Paoli” fui rimandato in cinque (5!!!) materie, e fui naturalmente bocciato!).

Lunedì 30 luglio entra nel vivo il dibattito parlamentare che porterà entro la fine dell’anno all’approvazione definitiva della legge di nazionalizzazione dell’energia elettrica e di istituzione dell’Enel. Il progetto di legge predisposto dal governo e sottoscritto dal presidente del Consiglio Amintore Fanfani e dai ministri Emilio Colombo (Industria e commercio), Ugo la Malfa (Bilancio) e Roberto Tremelloni (Tesoro) arriva in aula il 26 luglio, al termine dei lavori della speciale commissione parlamentare costituita un mese prima per l’esame del testo.

Quando la nazionalizzazione dell’energia elettrica venne istituita dal Parlamento, l’Italia era nel mezzo del cosiddetto “miracolo economico”, ma il Paese, pur trovandosi in piena espansione economica, era anche alle prese con i problemi suscitati da una crescita tanto veloce quanto disomogenea, poiché il divario nei consumi elettrici era particolarmente accentuato tra il Nord e il Sud. Da un’indagine svolta in quel periodo risultava che il 72% degli utenti possedeva il frigorifero, il 64% il televisore, il 42% la lavatrice, il 28% lo scaldabagno elettrico e soltanto il 2% la lavastoviglie.

Nel 1962 i consumi elettrici pro capite italiani erano ancora notevolmente inferiori a quelli dei principali Paesi europei anche perché il servizio elettrico non raggiungeva tutti gli Italiani; secondo il censimento generale della popolazione del 1961 più di 700.000 abitazioni, pari al 5,1% di quelle censite, erano prive di elettricità.

Rolando Bussi