Gazzetta di Modena

L’appuntamento

Modena, De Gasperi pioniere dell’Europa: quando il teatro è riflessione

Ernesto Bossù
Modena, De Gasperi pioniere dell’Europa: quando il teatro è riflessione

Al Teatro Storchi lo spettacolo ispirato allo storico esponente della Dc. Quattro appuntamenti per un parallelo tra la politica di ieri e di oggi

29 febbraio 2024
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Modena Quattro appuntamenti che da questa sera al 3 marzo hanno la grande ambizione di incentivare una riflessione sui tempi che corrono, partendo da linguaggio ed Europa. Due concetti apparentemente inconciliabili ma che, in realtà, in una sorta di eterno ritorno di nietzschiana memoria, restituiscono la complessità dei tempi che correvano nel secondo dopoguerra e di ciò che invece permea oggi la società occidentale.

Con una peculiarità: partire dal racconto di Alcide De Gasperi, pioniere dell’Europa – contribuirà in maniera fondamentale alla costituzione della Ceca, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio istituita nel 1952 – che si carica di tutto il peso della storia fascista italiana traghettandola verso il riscatto. Il suo linguaggio appare pieno di una retorica positiva e umile, molto diversa da quella di oggi, meno politico e più schietto, solido ed emotivo.

Ma di De Gasperi saranno messi in evidenza, nella seconda parte, anche gli errori e gli sbagli, insiti nella natura di ogni essere umano. Scritto da Angela Demattè e con la regia di Carmelo Rifici, direttore del LAC Lugano Arte e Cultura, "De Gasperi: l’Europa brucia" arriva sul palco del Teatro Storchi di Modena da oggi al 3 marzo, con protagonista Paolo Pierobon e, accanto a lui, un cast che vede insieme interpreti affermati e giovani talenti: Giovanni Crippa, Emiliano Masala, Livia Rossi e Francesco Maruccia.

Per la messinscena sono inoltre state coinvolte professionalità del teatro, tra cui Daniele Spanò per le scene, Margherita Baldoni per i costumi, Gianni Staropoli per le luci e Federica Furlani per le musiche. Un cast dunque di tutto rispetto per un’opera «complessa», sottolinea Rifici. L’obiettivo ben identificato dal regista è quello di «fare entrare lo spettatore in uno stato di positivo turbamento. Voglio dire: all’epoca c’era una grande riflessione sulla scelta delle parole e del linguaggio, nel bene e nel male. Oggi questo è cambiato, secondo me non positivamente, ma l’auspicio è che ogni spettatore si faccia una propria idea, negativa o meno, sui tempi che corrono». I tempi social e istantanei di oggi contro quelli riflessivi e complessi di un tempo che dunque, a cascata, hanno ripercussioni su linguaggio e politica.

«Ma anche su un’Europa – prosegue Rifici – che durante la guerra, in uno scenario altamente polarizzato, aveva deciso di schierarsi. Oggi sta accadendo lo stesso: il nostro continente deve scegliere tra Est e Ovest. Ma siamo sicuri che non ci sia un’alternativa? De Gasperi, come Adenauer e altri, aveva gettato le basi per costruire qualcosa di diverso».

Ed ecco che quindi, partiti dal linguaggio, si torna al linguaggio stesso, in una sorta di eterno ritorno che lega gli ultimi 75 anni di storia europea. Da ultimo, una riflessione, da parte del regista, sul teatro: «Credo non si debba abbandonare all’immediatezza della società odierna, ma che invece debba rappresentare uno spazio di complessità in cui chi entra sa che si deve concedere il giusto tempo». In occasione della replica di sabato 2 marzo alle ore 16.30 è in programma al Teatro Storchi un incontro con la compagnia dello spettacolo nell’ambito di Conversando di Teatro. Moderati da Angela Albanese, gli artisti saranno in dialogo con la docente di Storia contemporanea dell’UniMoRe Maria Chiara Rioli.

I biglietti sono sul sito di VivaTicket o nella biglietteria del teatro, aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 14; sabato anche dalle 16.30 alle 19. Lo spettacolo è previsto giovedì e venerdì alle ore 20.30; sabato alle ore 19; domenica alle ore 16.