Gazzetta di Modena

Modena

L’inchiesta

Cna Modena lancia l’allarme «Crediti bloccati: problema enorme Lo Stato intervenga» Rimbalzate pratiche di cittadini

di Gabriele Farina
Cna Modena lancia l’allarme «Crediti bloccati: problema enorme Lo Stato intervenga» Rimbalzate pratiche di cittadini

30 gennaio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





MODENA «Occorre riaprire l’accesso al credito sia per le imprese sia per i cittadini». L’appello è dell’imprenditore maranellese Luca Giovanelli, presidente di Cna Costruzioni sul nostro territorio. La Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa lo chiesto al governo Meloni, invocando risposte.

«A livello nazionale ci sono circa cinquantamila imprese che incontrano difficoltà a smobilitare i crediti – interviene Adelio Moscariello, responsabile dell’unione Installazione e impianti di Cna Modena –. Il 75 per cento ha giacenze superiori ai cinque mesi. Se i crediti non sono sbloccati in tempo utile non sono più usufruibili. Non è a rischio solo il mondo edile, ma tutta la filiera della casa». Inclusi i privati. L’esempio è fornito da un cittadino modenese che si è visti congelare undicimila euro da investire in lavori per la propria abitazione.

«Ho perso l’accesso al credito – denuncia il modenese –. Dopo aver pagato tutto il 12 ottobre, mi è stata inviata una mail l’8 novembre, in cui mi veniva detto che mancavano i documenti. In realtà, li avevo consegnati tutti». Il cittadino ha dunque preso il cellulare e contattato l’istituto con cui vantava il credito, come risulta nella “Piattaforma cessione crediti” dell’Agenzia delle Entrate. «Dopo mille peripezie, sono riuscito a parlare con un operatore – aggiunge – e mi è stato risposto che occorrerà attendere la ripresa del meccanismo di accesso, se ci sarà».

Il commento è amaro: «Ci rimette la persona onesta che ha pagato tutto non in nero. Molte aziende praticano lo sconto in fattura, ma le banche hanno chiuso i battenti. Le persone non sono con l’acqua alla gola, ma alla testa». Moscariello insiste sulle possibilità disparità a seguito del blocco. «Il blocco ha messo in crisi i cittadini – spiega –. Chi può interviene in autonomia senza aspettare il credito. In tal modo, sono favoriti i cittadini abbienti e il sistema non è più democratico, come sarebbe stato naturale con la misura. Il risultato è il contrario di quello atteso all’inizio». Le misure adottate dal governo non bastano per Moscariello: «Il governo Meloni ha inserito modifiche con la legge di bilancio e il decreto aiuti quater, ma sono palliativi che non sbloccano i crediti». Una posizione condivisa da Giovanelli. «Stiamo chiedendo come Cna a livello nazionale incontri con il governo – precisa –. Negli ultimi quaranta giorni le persone ci chiamano e ci dicono che vorrebbero sbloccare i lavori perché sono fermi. Sono persone che avrebbero i requisiti per accedere al credito, ma che non riescono a farlo. Persone che rischiano di finire in mano ad appaltatori generali improvvisati».

Un rischio che si somma a tutti gli altri rimarcati dai circa 1.300 imprenditori del settore coinvolti nell’indagine nazionale di Cna, dalla riduzione delle quote di mercato fino al fallimento. «Abbiamo riscontrato un problema enorme con la cessione del credito – conclude Moscariello –. Tale problema riguarda sia imprese sia cittadini in crisi dopo aver fatto legittimo affidamento alla normativa. Si è bloccato il sistema di finanziamento che assorbiva i crediti. Molti cantieri sono sospesi ed è possibile che si blocchino i lavori, ci sono imprese a rischio di fallimento».l © RIPRODUZIONE RISERVATA