Storico tris Ferrari alla 24 Ore di Le Mans: il trofeo della vittoria per sempre a Maranello
L’AF Corse numero 83 guidata da Robert Kubica, Ye Yifei e Phil Hanson ha completato 387 giri, precedendo la Prosche Penske Motorsport. Terzo posto per l’altra Ferrari (Giovinazzi, Guidi, Calado), mentre la Bmw di Valentino Rossi è stata costretta al ritiro
LE MANS. Storica terza vittoria consecutiva per la Ferrari alla 24 Ore di Le Mans, mitica gara francese valida per il Mondiale Endurance. La casa di Maranello ha trionfato grazie alla vettura AF Corse n. 83 guidata da Robert Kubica, Ye Yifei e Phil Hanson che hanno completato la bellezza di 387 giri. Secondo posto a oltre 0.14" per la Porsche Penske Motorsport (Julien Andlauer, Michael Christensen e Mathieu Jaminet) seguita dall'altra Ferrari AF Corse, la numero 51, di Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado a circa 0.28". Con il terzo successo consecutivo sul Circuit de la Sarthe, la Ferrari mette anche una seria ipoteca sulla vittoria per la prima volta del Mondiale Endurance. Da segnalare che la Bmw numero 46 del team Wrt di Valentino Rossi, Ahmad al Harthy e Kelvin van der Linde si è ritirata a causa di un problema elettrico a 13 ore dalla fine nella classe Lmgt3.
Grazie allo storico successo nella 24 Ore di Le Mans Ferrari potrà conservare per sempre il Trofeo della vittoria, un diritto garantito a chi s'impone in tre edizioni consecutive. È la stessa scuderia che lo ricorda sul suo sito. Salgono a quota 12 i trionfi assoluti del Costruttore italiano nella corsa endurance più antica e blasonata al mondo tra il 1949 e il 2025.
- Per il terzo anno di fila, Ferrari - ricorda la stessa scuderia in un comunicato - s’impone alla 24 Ore di Le Mans conquistando la 93esima edizione della corsa endurance francese con la 499P numero 83 condotta in gara del pilota ufficiale del Cavallino Rampante Yifei Ye, insieme a Phil Hanson e Robert Kubica, che ha tagliato il traguardo con la vettura in livrea Giallo Modena del team AF Corse. Nel quarto atto del FIA WEC 2025 è terza alla bandiera a scacchi la 499P numero 51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, davanti all’altra vettura ufficiale della squadra Ferrari - AF Corse, la 50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen.Dopo i successi ottenuti nel 2024 con Fuoco-Molina-Nielsen, e nell’edizione del Centenario disputata nel 2023 con Pier Guidi-Calado-Giovinazzi, la Casa di Maranello sale nuovamente sul gradino più alto del podio con una vettura già entrata nel mito dell’automobilismo, la Ferrari 499P, in grado d’imporsi in tutte le prove disputate sul Circuit de La Sarthe sin dal debutto agonistico.Ferrari torna a firmare tre vittorie assolute consecutive alla 24 Ore di Le Mans come non succedeva dagli anni Sessanta del secolo scorso quando il Cavallino Rampante vinse ben sei edizioni di fila, tra il 1960 e il 1965; quest’ultima, ottenuta grazie alla Ferrari 250 LM, fu anche l’ultimo successo assoluto in Francia prima del ritorno nella top class dell’endurance, a partire dal 2023.
"Sono state 24 ore lunghe", ha detto Kubica alla sua squadra via radio, ringraziandola in italiano. "Buon divertimento", ha aggiunto. Per Kubica e Ye, si è trattato di una rivincita dopo che la loro vettura – allora guidata anche da Robert Shwartzman come terzo pilota – era una forte contendente alla vittoria della gara dello scorso anno, prima di un incidente, una penalità e infine un guasto meccanico che ha posto fine al sogno.È un momento culminante della carriera per il quarantenne pilota polacco Kubica, la cui promettente carriera in Formula 1 è stata interrotta nel 2011, quando un incidente durante un rally in Liguria che gli ha causato gravi lesioni alle braccia. Kubica è il primo pilota polacco a vincere Le Mans, e Ye è il primo cinese a raggiungere tale traguardo. "È bello che finalmente abbiamo messo fine alla storia con Robert", ha detto Ye ai giornalisti. "Sembra più facile dall'esterno che dalla macchina. È semplicemente incredibile", ha aggiunto il pilota cinese. La Ferrari era indietro in qualifica, con le due vetture ufficiali 7/a e 11/a in griglia e il vincitore finale 13°. Ma non appena il grande tennista Roger Federer ha sventolato la bandiera a scacchi sabato, il ritmo delle Rosse sulle lunghe distanze è diventato subito evidente. Dopo una serrata lotta con la Toyota nella gara dello scorso anno, questa volta la Ferrari sembrava avere il controllo quasi totale. Domenica mattina presto si puntava addirittura ad uno podio tutto targato Maranello. La Ferrari, però, non ha avuto vita facile nelle ultime ore. Pier Guidi è andato in testacoda sulla vettura numero 51 mentre rientrava ai box, perdendo la testa della corsa, mentre la Porsche numero 6, in ripresa, aumentava la pressione. Le Mans è tanto una prova di resistenza per i piloti quanto per l'affidabilità delle vetture. Entrambe hanno retto bene in una gara insolitamente tranquilla, che ha evitato gran parte dei soliti drammi notturni con pochi incidenti significativi e una sola safety-car.