Gazzetta di Modena

Il massacro di Giulia

Lo sfogo del padre di Filippo: «Forse gli è scoppiato il cervello»

Barbara Antoni
L'avvocato della famiglia Turetta
L'avvocato della famiglia Turetta

Il legale Compagno: ho fornito tutto il materiale alla polizia tedesca

20 novembre 2023
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«I genitori di Filippo Turetta sono nello sconforto più totale», dichiara, contattato dal Tirreno, Emanuele Compagno, legale nominato d’ufficio della famiglia di Filippo Turetta, 22 anni, arrestato in Germania con l’accusa di avere ucciso Giulia Cecchettin. L’avvocato Compagno, che conferma di essersi «subito messo in contatto con la polizia tedesca, a cui ho fornito tutto il mio materiale; ho chiesto di sapere chi è l’avvocato nominato in Germania per assistere Filippo», continua a descrivere il giovane come «un ragazzo modello, conosciuto nel mondo dello sport, conosciuto in tutta la città, di lui tutti hanno sempre parlato bene. I genitori sono increduli».

Ma poco dopo arrivano come pietre le dichiarazioni di Nicola Turetta, padre di Filippo, pronunciate davanti ai giornalisti nella casa di Torreglia (Padova).

«Non capiamo come possa essere accaduta una cosa del genere, porgiamo le massime condoglianze alla famiglia di Giulia – dice –. Con Filippo sembravano la coppia perfetta. Non riusciamo a capire come possa averlo fatto, gli abbiamo dato tutto quello che potevamo dargli, ho sempre pensato fosse il figlio perfetto, mai problemi a scuola, nessun litigio con i compagni, neppure con il fratello. Trovarmi una cosa del genere non è concepibile, gli è scoppiato qualcosa nel cervello».

E prosegue: «Siamo sotto choc per quello che ha combinato nostro figlio, è inconcepibile. Diceva “senza Giulia non posso più vivere”. Io gli dicevo “hai vent’anni, ne troverai un'altra''; poi è arrivato quel maledetto sabato», afferma, riferendosi a sabato 11 novembre, quando Filippo e Giulia si sono incontrati. Da quel momento di loro si sono perse le tracce. Giulia è stata ritrovata senza vita una settimana dopo in un dirupo nelle vicinanze del lago Barcis; Filippo è stato ritrovato (e arrestato) poche ore dopo sull’autostrada, nelle vicinanze di Lipsia.

Il padre dello studente accusato di omicidio continua: «Poi si sono rimessi insieme, ma Giulia forse aveva capito che non era il ragazzo per lei. Si sono lasciati ad agosto, poi si i sono ripresi. Ma lei era sicura che quando usciva con lui non rischiava nulla. E invece... So che una volta lui l'ha seguita a Padova, ma non è che andasse tutte le sere sotto casa perseguitarla».

Finché gli viene rivolta la domanda più difficile: «Vorrebbe riabbracciare suo figlio?». «Non è che tornato da un viaggio, è dura... A questo punto avrei preferito che finisse in un altro modo, dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia. Però è mio figlio, devo dargli forza e adesso spero di vederlo», risponde Nicola Turetta.

Nella tarda serata, il giudice del tribunale distrettuale di Halle and der Saale, sul cui territorio è stato ritrovato Filippo Turetta, ha dato conferma del provvedimento di custodia cautelare emesso a carico del ventiduenne padovano arrestato sabato sera in Germania. Lo ha comunicato la polizia della città, che si trova nella regione della Sassonia-Anhalt, che si trova nel centro-nord della Germania, al confine con Cecoslovacchia e Polonia. «Il ventiduenne italiano è stato portato davanti al giudice del tribunale di Halle oggi (ieri, ndr) intorno alle 17 – recita la comunicazione ufficiale –. Il giudice ha deciso di convalidare l’arresto dell’uomo, portato in un penitenziario nella città di Halle». Turetta ha dato il consenso all’estradizione. l