Gazzetta di Modena

Sanità

Modena, mancano i medici nei pronto soccorso: 1,6 milioni di euro per gli specializzandi

Gabriele Farina
Modena, mancano i medici nei pronto soccorso: 1,6 milioni di euro per gli specializzandi<br type="_moz" />

La convenzione tra aziende sanitarie include azioni anche per eventi sportivi, culturali e musicali. Non è esclusa l’emergenza territoriale. La dg Petrini (Ausl): «Persiste la situazione emergenziale»

05 gennaio 2024
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MODENA. La situazione di emergenza nei pronto soccorso modenesi non è finita. Professionisti impegnati ogni giorno a salvare vite si trovano a confrontare con una carenza grave. Una carenza che nemmeno con l’avviata rivoluzione dei Cau (centri di assistenza e urgenza) si può risolvere del tutto: mancano i medici. Le aziende sanitarie modenesi corrono ai ripari con un milione e seicentomila euro per assoldare dal Policlinico medici specializzandi.

L'EMERGENZA
La direttrice generale dell’Ausl di Modena Anna Maria Petrini ravvisa nella deliberazione 436/2023 una «persistente situazione emergenziale determinata dalla grave carenza di medici professionisti». I pronto soccorso sono soltanto uno dei luoghi in cui si fa sentire tale carenza. Si tratta anche delle occasioni in cui i medici sono chiamati in campo al di fuori degli ospedali, come gli eventi sportivi, culturali o musicali. «I numerosi tentativi di arruolamento messi in atto dall’azienda stessa si sono rivelati insufficienti a dare piena risposta alle esigenze espresse delle varie articolazioni provinciali», si legge nella convenzione. I firmatari sono la dottoressa Petrini per l’Ausl di Modena, il dottor Claudio Vagnini per l’Azienda ospedaliero-universitaria (Aou) di Modena e del dottor Stefano Reggiani per l’ospedale di Sassuolo. L’Ausl e l’ospedale di Sassuolo pagheranno all’Aou quaranta euro all’ora per le attività di emergenza-urgenza.

GLI SPECIALIZZANDI IN CAMPO
I medici specializzandi saranno impiegati nei pronto soccorso degli ospedali di Carpi, Mirandola, Vignola, Pavullo e Sassuolo, nella sede del 118 e negli stessi Cau. In base alla convenzione, i medici specializzandi saranno prevalentemente impiegati dalle 8 alle 20 in attività di ambulatorio per pazienti a bassa e media gravità. Attenzione però. «È, altresì, possibile l’impiego in altri setting – si legge nella convenzione – quali l’emergenza territoriale». Non è dunque escluso che i medici specializzandi si ritrovino a operare in situazioni di emergenza al di fuori dei pronto soccorso, sempre facendo riferimento al personale specialistico del 118. L’impiego prevalente sulla base della convenzione include di lavorare a stretto contatto con i pazienti.

COSA FARANNO
I medici specializzandi saranno incaricati di svolgere valutazioni cliniche, prescrizioni diagnostiche, trattamenti terapeutici, certificazioni, osservazioni brevi intensive, ricoveri, trasferimenti in altri ospedali, dimissioni. «L’Aou garantisce le prestazioni per il tramite di medici abilitati alla professione, anche eventualmente, in formazione specialistica – si legge nella convenzione – che si rendano disponibili, in regime di libera professione». Nella stessa convenzione si fa presente che l’impiego al di fuori degli ospedali sarà limitato. «Occasionalmente e in caso di grave carenza di professionisti medici, potrà essere richiesto il supporto dei medici in formazione specialistica anche per l'assistenza sanitaria in caso di eventi sportivi, culturali o musicali – la precisazione – che avranno luogo (all'aperto o al chiuso) nel territorio provinciale».

GARANTISCE L'AUSL
La convenzione prevede un massimale di due milione e mezzo di euro per ogni eventuale caso in cui si incorra la responsabilità civile. «L’Ausl garantisce ai medici specializzandi incaricati idonea copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e per gli infortuni professionali connessi all’attività svolta – la spiegazione – Ciascun medico specializzando provvederà in proprio a qualsiasi ulteriore eventuale copertura assicurativa». Petrini specifica nella delibera che il costo presunto della convenzione è di ottocentomila euro all’anno. Tali risorse troveranno copertura finanziaria alla voce “Consulenze sanitarie da Aziende sanitarie della Regione-Provincia” negli esercizi 2024 e 2025.