La sfida del modenese Tommaso Rinaldi: «Vivo per il volley, ma ho un piano B»
Il giocatore di Modena: «La mia carriera è agli inizi, ma guardo al futuro. Vorrei restare in questo mondo anche se sono laureato in Economia»
MODENA. La pallavolo italiana sta vivendo un periodo di grande fermento, grazie a giovani talenti che stanno conquistando palcoscenici sempre più prestigiosi. Tra questi, spicca Tommaso Rinaldi di Modena Volley, che, a soli 23 anni, è già considerato una delle promesse più interessanti della disciplina.
La passione
Tommaso si avvicina alla pallavolo in modo particolare rispetto ai suoi colleghi. Crescendo in una famiglia che amava lo sport e con continui traslochi, Tommaso ha avuto l'opportunità di sperimentare diverse discipline. «Ho fatto tanti sport, ma è stato a Modena che la passione per la pallavolo è diventata concreta – racconta – Inizialmente ha giocato a calcio, ma a 14 anni, su consiglio del padre Pietro Rinaldi, ex pallavolista di Modena Volley, ha deciso di intraprendere la strada della pallavolo, cambiando radicalmente il corso della sua carriera».
Tutto è cambiato
Molti atleti citano un evento che segna una svolta nella carriera. Per Tommaso, il suo è arrivata nel 2021, quando ha vinto il suo primo Mondiale. «Vincere il Mondiale è stato incredibile. Da quel momento ho capito che volevo diventare un professionista della pallavolo», afferma. Prima di quel trionfo, la sua carriera sembrava prendere forma lentamente, ma quella vittoria ha consolidato il suo desiderio di dedicarsi completamente a questo sport.
I modelli
Tommaso non ha un modello preciso, ma cerca di imparare dai migliori. «Mi piace osservare le caratteristiche di vari giocatori e prenderne spunto», spiega. In effetti, la sua crescita rapida sembra unire le qualità dei grandi campioni del volley, creando un suo stile distintivo che lo ha reso un giocatore da tenere d’occhio.
Le partite che...
Due partite hanno avuto un impatto decisivo sulla carriera di Tommaso. La prima è nel 2023, quando ha conquistato la Coppa CEV con il Modena Volley. «È stata una vittoria sudata, contro la stessa squadra che avevamo battuto poco prima. Vincerla a Modena, davanti ai nostri tifosi, è stato speciale», ricorda con entusiasmo. La seconda è legata al suo debutto da titolare al primo Mondiale, esperienza che ha segnato un punto di non ritorno nella sua carriera.
Una giornata tipo
La routine di Tommaso è improntata alla preparazione fisica e mentale. La sua giornata inizia presto, con allenamenti alle 9 del mattino. Dopo la prima sessione, pranza presto per riposarsi prima di un altro allenamento nel pomeriggio. «Verso le 18, dopo la terapia, passo la serata con la famiglia, per poi andare a letto presto e ripartire il giorno dopo», racconta.
Scaramanzia
Nel mondo sportivo, la scaramanzia è spesso presente. Tommaso, tuttavia, ha un approccio razionale: «Non credo più nei gesti scaramantici che facevo un tempo. Ora ho un piccolo rituale, come indossare l'abbigliamento da gara in un certo modo e fare sempre tre palleggi prima di servire». Per quanto riguarda la pressione, Tommaso ha imparato a gestirla fin da giovane. «La gestione della pressione è una competenza che acquisisci con il tempo. Già nelle giovanili, giocando davanti a tante persone, capisci come controllare l’ansia. Quando sono arrivato in Serie A a 17 anni, i miei compagni più esperti mi hanno insegnato a gestire le difficoltà e la paura in campo», afferma con sicurezza.
Resilienza
Ogni atleta affronta momenti difficili, e per Tommaso uno dei periodi più duri è stato durante la pandemia di Covid. «Sono stato costretto a restare chiuso in casa per 20 giorni, prima a Cisterna di Latina e poi a Modena. Sono stati giorni difficili, ma fanno parte della vita di un giocatore. Poi ci sono le sconfitte, soprattutto quando non soddisfi le aspettative dei tifosi, possono pesare molto».
Il futuro: allenatore o altro?
A soli 23 anni, Tommaso ha già le idee chiare sul suo futuro. «Non mi vedo come allenatore, anche se mi piacerebbe restare nell’ambito della pallavolo, magari in un ruolo diverso. Come piano B, però, ho completato la laurea in Economia nel 2024, perché credo sia importante avere una visione a lungo termine».
Il consiglio ai giovani
Infine, un consiglio per i giovani che desiderano intraprendere la carriera da pallavolista: «Divertitevi. Se giocate solo per il guadagno o la fama, non è la strada giusta. Fatelo perché vi dà soddisfazione, perché vi piace e vi appassiona», conclude Tommaso, con la maturità di chi ha già fatto molta strada, ma con la determinazione di chi vuole andare ancora più lontano. Tommaso Rinaldi è senza dubbio uno dei talenti più promettenti del volley italiano, un giovane che sta scrivendo la propria storia con impegno e passione. Il suo cammino è appena iniziato, e chissà quali altre soddisfazioni riserverà al mondo della volley nei prossimi anni.
*studentesse del liceo Muratori-San Carlo, classe 5F