Gazzetta di Modena

I pericoli del maltempo

De Pascale: «Urgente delocalizzare le case che sono a rischio alluvione»

De Pascale: «Urgente delocalizzare le case che sono a rischio alluvione»

Il presidente della Regione indica la necessità di un’ordinanza

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L'ordinanza sulla delocalizzazione delle case a rischio alluvione in Emilia-Romagna è ormai "molto urgente". A ribadire la necessità di un provvedimento ad hoc e a stretto giro è il presidente della Regione, Michele de Pascale, questa mattina a Bologna a margine della cerimonia di intitolazione del Reparto volo dei Vigili del Fuoco all'ex comandante Giuseppe Santarsiere. 

«È chiaro che un'altra ordinanza molto urgente è quella delle delocalizzazioni», sostiene de Pascale. Che precisa: «Ogni volta che lo diciamo parte la polemica: «Vogliono delocalizzare invece di mettere in sicurezza il territorio». Non si parla di questo. Peraltro le delocalizzazioni in pianura non hanno senso, perchè tutta l'area esterna agli argini è tutta nella stessa condizione di pericolo: i fiumi attraversano le città". Quindi, spiega il presidente, «stiamo parlando soprattutto delle zone collinari e di quelle abitazioni che sono di fatto dentro la golena del fiume, per cui se il fiume si alza sopra un certo livello è impossibile proteggerle perchè sono dentro l'area di pertinenza fluviale». In questi casi, afferma de Pascale, «è doveroso e sensato offrire la possibilità alle persone non di poter ristrutturare tutte le volte, per poi aspettare la piena successiva, ma di poter avere un indennizzo e magari poter spostare la casa o investire per avere una casa in una posizione più sicura». L'ondata di maltempo che ha colpito l'Emilia-Romagna nei giorni scorsi, precisa ancora de Pascale, è stata «di minore intensità» rispetto a quelle precedenti. "Ma questo non ci deve portare a facili entusiasmi o a ottimismi ingiustificati- avverte il presidente- dobbiamo però dire che tutti gli interventi fatti, le manutenzioni e i rifacimenti degli argini hanno dato buona prova". Anzi, sottolinea de Pascale, "le criticità che abbiamo avuto, ad esempio per il Lamone a Bagnacavallo, sono legate a quelle parti del territorio su cui ancora non si era intervenuti perchè si sarebbe dovuto agire coi Piani speciali. Ora invece è necessario fare un intervento subito". Altri problemi, aggiunge il governatore si sono registrati "nelle zone collinari". Da qui la necessità di arrivare alle delocalizzazioni.

L'altra decisione
Intanto, sempre il presidente ha detto che dovrebbe arrivare "a giorni" il decreto per riunire nelle mani del commissario Fabrizio Curcio la competenza sulle alluvioni sia del 2023 sia del 2024 in Emilia-Romagna. Lunedì, intanto, il presidente della Regione, Michele de Pascale, ha avuto un nuovo colloquio telefonico con la premier Giorgia Meloni. «Ci ha espresso solidarietà per l'allerta e le preoccupazioni che ci sono state» nell'ultimo fine settimana, ha riferito lo stesso de Pascale, ieri mattina a Bologna alla cerimonia di intitolazione del Reparto volo dei Vigili del Fuoco all'ex comandante Giuseppe Santarsiere. «Attendiamo a giorni il nuovo decreto- conferma de Pascale- che dovrebbe fondere le due emergenze, quella del 2023 e quella del 2024. Per Bologna è un fatto molto rilevante, perchè i danni più ingenti ci sono stati nel 2024».

Con il commissario Curcio, aggiunge il presidente, «stiamo lavorando molto bene, questo clima di maggiore coesione è importante. Però poi i cittadini vogliono vedere i fatti e quindi ora siamo tutti chiamati a farli. I cittadini possono apprezzare una politica delle istituzioni che non litigano, ma lavorano. E questo è un fatto positivo. Ma poi vogliono vedere le cose concrete. Quindi ora siamo tutti chiamati a trasformare questo clima di coesione istituzionale in un'accelerazione vera che i cittadini possono percepire". Come Regione, assicura de Pascale, «siamo impegnati a migliorarci sempre, a dare allerte tempestive e corrette, ma sempre col principio di precauzione. Da sindaco ho preso tutti i rimbrotti e le proteste quando davi un'allerta e poi l'evento non si verificava così come era immaginato o segnalato. Ma ho sempre pensato che era mio dovere prendere anche quei rimbrotti. La tutela delle persone è fondamentale».