Gazzetta di Modena

Lo choc

Tragedia durante la gita scolastica: Aurora muore a 19 anni

di Sara Venchiarutti
Tragedia durante la gita scolastica: Aurora muore a 19 anni

Aurora Bellini, studentessa di Grosseto, era sul traghetto che da Napoli doveva portare lei e i compagni a Palermo. Ipotesi malore, aperta un’inchiesta: sequestrati cellulare e farmaci

5 MINUTI DI LETTURA





Non ci sono parole. Solo il silenzio, gli sguardi di chi resta e di chi ieri mattina, a scuola, s’è sentito dire quella terribile frase: «Aurora non c’è più». Aurora Bellini, studentessa di Grosseto, aveva appena 19 anni ed era in gita con la sua classe, la quarta del percorso Cat (Costruzioni ambiente e territorio), indirizzo Tecnologia del legno, del polo tecnologico Manetti Porciatti di Grosseto.

La tragedia durante la gita

La tragedia è avvenuta lontano, in mezzo al mare, sul traghetto che da Napoli doveva portare lei e i compagni a Palermo. Avrebbero dovuto visitare i luoghi simbolo della lotta alla mafia, a partire da Palermo, e perciò nella notte tra ieri e lunedì erano in viaggio. Invece, secondo una prima ricostruzione, la giovane si è accasciata a terra subito dopo essere rientrata in cabina. I compagni hanno subito dato l’allarme e i soccorsi sono subito intervenuti, con l’intervento di una motovedetta della Capitaneria di porto. La nave, in quel momento, si trovava a una quarantina di miglia da Capri. I tentativi di rianimare la giovane studentessa, però, si sono rivelati vani.

Una comunità sotto choc

Non è rimasto che lo straziante compito di avvisare la famiglia a Batignano, paesino alle porte di Grosseto, dove Aurora viveva con la sorella gemella e i genitori, Erika, che lavora in un bar, e Paolo, dipendente di un’azienda che produce componenti per il mondo del motociclismo, dirigente della squadra di calcio locale e membro della Pro Loco di Batignano. Una famiglia colpita già da due lutti nell’ultimo periodo: il nonno di Aurora è mancato circa un anno fa, poi la nonna, qualche mese dopo. A Batignano nessuno ci vuole credere. Troppo grande il dolore. Così come nessuno riesce a parlare a scuola, tra i banchi del Manetti Porciatti. Una parte della classe di Aurora, infatti, non era andata in gita. Ieri mattina era come tutti i giorni a lezione. E lo choc è arrivato all’improvviso, nel bel mezzo della lezione. Ai compagni e alle compagne di Aurora la notizia è stata data prima dai docenti, per evitare che arrivasse, cruda e senza filtri, dai social. Tutti si sono ammutoliti. «C’era grande tristezza oggi», dice veloce e a mezza voce un ragazzo di seconda.

Le indagini sulla morte

Al momento l’ipotesi più accreditata è quella del malore e del conseguente arresto cardiocircolatorio. Sul caso la procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta, con le prime indagini che sono affidate ai militari della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia. La salma resta a disposizione del magistrato in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire le cause del decesso. Sequestrati tutti gli oggetti della 19enne, tra cui il cellulare e alcuni farmaci. Intanto i compagni, che erano già approdati a Palermo con il traghetto, stanno ritornando indietro, a Grosseto. I militari della Capitaneria di porto hanno ascoltato studenti e insegnanti, tutti sotto choc. «La scuola, unitamente all’Ufficio scolastico territoriale, esprime profondo dolore per quanto accaduto a una nostra studentessa, deceduta durante il viaggio di istruzione programmato (il tour della legalità). Siamo e resteremo vicini ai genitori della nostra cara alunna», dice il dirigente scolastico Angelo Costarella, appena appresa la notizia. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso cordoglio alla famiglia e agli amici. Cordoglio anche dell’assessore all’Istruzione della Regione Sicilia, Mimmo Turano.

Il ricordo della scuola

Mite, dolce, un po’ riservata, tranquilla. Qualità rare al giorno d’oggi, ma che sono proprio quelle che chi conosceva Aurora Bellini sceglie per descriverla. «Una ragazzina d’oro», sintetizza chi ha passato tanto tempo con lei, una studentessa di appena 19 anni che da quella gita in Sicilia, verso cui era partita lunedì scorso insieme ai compagni e alle compagne di classe, non tornerà più. Ieri neppure il suono della campanella che annuncia la fine delle lezioni aveva lo stesso rumore. Dal portone del Manetti Porciatti, nella sede di via de’ Barberi a Grosseto, sono usciti volti tristi e gli occhi gonfi e lucidi di chi non riesce a trattenere il pianto. «No no», riesce solo a dire uno studente all’uscita. Che, come altri e altre, ha il viso sconvolto. Non tutti i compagni di classe erano partiti per quella gita insieme ad Aurora e a una dozzina di ragazzi e ragazze. All’uscita di scuola – è comprensibile – le parole non riescono a farsi largo. Basta uno sguardo: il dolore, dicono gli occhi, è troppo grande. Poco più di un mese fa, insieme a quegli stessi compagni e amici, Aurora aveva partecipato al progetto artistico che l’aveva trasformata in una street artist, dando così vita al murale che oggi dà il benvenuto all’ingresso della sede di via de’ Barberi. Il murale, dipinto nello spazio di fronte all’entrata della sede, esprime le tre anime del Cat (Costruzioni ambiente e territorio), con le lettere che raccolgono tre aspetti dell’attività di un tecnico. La C con le figure stilizzate che richiamano la progettazione espressa attraverso planimetrie e disegni e un paesaggio molto geometrico, la A dove invece vi si ritrovano gli strumenti e infine la T con i materiali impiegati in edilizia e dove emerge un territorio nella sua massima espressione. E anche Aurora aveva contribuito a realizzarlo. A lei l’arte, il dipingere, le piaceva. Così come era appassionata di pattinaggio, insieme alla sorella. Aveva smesso da diversi anni, ma le piaceva tantissimo stare sui pattini. Aurora viveva a Batignano, in quel piccolo paese in cui tutti si conoscono e in cui ieri, di fronte a un lutto simile, erano tutti sconvolti. «Siamo attoniti», dice Roberto Mugnai, dirigente al Polo Aldi e vicepresidente nazionale del sindacato Dirigenti scuola. Lo conferma, se mai ce ne fosse bisogno: l’intera Cittadella dello studente (che riunisce diverse scuole cittadine, tra cui la sede del Manetti Porciatti frequentata da Aurora) è sotto choc. «Da me – aggiunge Mugnai – i ragazzi hanno chiesto di fare un minuto di silenzio in ricordo di questa compagna che conoscevano». Lì vedersi, salutarsi, conoscersi tra coetanei è semplice. Per ora altro non si dice. Oggi alle 12 il Manetti Porciatti si fermerà per un minuto di silenzio in ricordo di Aurora.