Gazzetta di Modena

Scuola 2030

La trap spacca… i giudizi

di Perla Savignano e Linda Galavotti*

	La discussione sulla musica trap è aperta
La discussione sulla musica trap è aperta

Il dibattito tra favorevoli e contrari infiamma la piazza di Carpi

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CARPI. Trap: genere musicale approvato o malvisto? Lungo la piazza di Carpi, abbiamo raccolte testimonianze dirette su una musica che continua a dividere l'opinione pubblica.

Se da un lato è il linguaggio dei giovani, dall’altro viene spesso criticato per testi espliciti e messaggi controversi. «Ascolto canzoni italiane vecchie o anche il pop. Penso che la trap sia un altro genere di musica sempre alla pari con gli altri. L'unica cosa che contesto è il testo disumanizzante nei confronti delle donne.

Il dibattito è aperto

Trap non significa per forza utilizzare insulti o parole forti nei confronti delle persone. In ogni caso, l'opinione pubblica è importante, un ragazzino fragile può essere influenzato, ma ognuno in base a ciò che ascolta può decidere come comportarsi nella vita». «Criticare i testi che parlano di droga? No, non ha senso perché alla fine è un denunciare quello che è la realtà dei fatti, come lo fanno i film o i giornali lo possono fare anche le canzoni. Forse è più apprezzata dalle nuove generazioni perché nata con loro…». Questo è il pensiero di Federica, una giovane donna, a cui piace la trap, ma è contraria ad alcuni testi e significati di alcune canzoni.

Invece Sara e Martina la pensano così: «Ascoltiamo musica trap, ascolto tutti i generi, ma solo determinati artisti, solo perché va di moda. Se uno è molto giovane viene influenzato. I ragazzi dovrebbero capire che la canzone non è il mondo reale. La trap nasce come musica di strada e parla della malavita, non bisogna pensare di replicare i comportamenti descritti». «Ascoltiamo Shiva,Sfera,Tedua … La violenza nei testi influisce anche nella vita reale. Trasmettono un attaccamento morboso all'amore poco sano, poi l'argomento delle pistole dei quartieri…». Insomma, secondo Sara e Martina i valori delle canzoni sono contestabili.

Violenza o filastrocca?

«A un bambino, a un ragazzino che ascolta queste tematiche consiglierei di non prendere sul serio le canzoni, gli artisti fanno la loro arte, ma non deve per forza essere replicata nella vita reale. Questi stimoli influiscono un ragazzino in fase di crescita». Ma un signore un po’ più maturo ci fornisce un'opinione totalmente diversa: «Non mi piace, vengo da un altra generazione, nella mia testa c’è un’altra idea. Per alcuni versi sì, forse può incidere sui ragazzi e sulla violenza, almeno credo, poi non lo so. A me piace tutto… la trap la trovo più come una filastrocca, preferisco il cantautorato, per me la musica nella trap neanche c’è… è più una cosa parlata. Non la reputo nemmeno un genere musicale». «Non la seguo, sono un nostalgico, ho seguito la musica fino al 2005, musica pop, rock n’roll anni 50-60. Mi piace l'arco della musica dai ’50 in su. Dopo gli anni 2000, in cui invade il rap, vado un po’ in crisi. Le canzoni che ascolto le canto anche sotto la docci. Ho ascoltato anche canzoni ottime con ottimi testi, però è chiaro, se uno vuole essere violento può essere violento anche con la musica. Influisce sui giovani? Se sono musiche violente e i giovani la ascoltano può incidere ma generalmente penso di no, la musica trap ha preso piede, fa piacere, ma per come vedo io la musica è un genere che non mi piace. Preferisco il melodico, il rock, i cantautori….». Questa è l’opinione di un signore di mezz’età, appassionato di musica.

«Uno la interpreta come vuole»

Ad una signora di 67 anni la trap non va proprio a genio: «Non mi piace, mi innervosisce, quando in macchina la trasmettono per radio io la spengo subito. Il pop mi piace già un po’ di più, il rap/ trap proprio no…che sia americano o straniero. Forse incide con la violenza, su alcuni testi, mi dà questa impressione. A me piacciono i cantautori, la musica italiana, io ho 67 anni, quindi andiamo un po’ indietro come gusti, alla musica dei miei tempi». «Ascolto ogni tanto quella americana come Travis Scott, Kendrick Lamar, quella italiana non mi fa impazzire». Opinione di una ragazza giovane in giro per la piazza. «Non penso sia violenta, secondo me non influisce sui giovani, poi uno la interpreta come vuole». Segue molto gli ideali e i temi che portano i cantanti trap nelle loro musiche? «Io no. Poi ovvio dipende dalle canzoni, non c’è da fare di tutta un’erba un fascio. Conosco alcune canzoni, secondo me ci sta. Ormai va di moda, dipende dalle canzoni, ascolto le canzoni che si sono sentite anche a Sanremo, come quelle di Geolier o Tony Effe… In definitiva però preferisco il rap alla trap». 

*studentesse del liceo Fanti, classe 3V