Gazzetta di Modena

Le reazioni

«Ferrara è con il Papa»

Alessandra Mura e Fabio Terminali
«Ferrara è con il Papa»

Il vescovo Perego: «Un messaggio di pace e fraternità tra i popoli». Gli statunitensi orgogliosi: «Evento epocale e non solo per noi». Il sindaco Fabbri «La sua volontà di costruire ponti è il modo migliore per iniziare il percorso». Garuti (Provincia): «Bene che Zuppi resti cardinale qui da noi»

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Ferrara Un ponte di pace che unisca i popoli in un’epoca martoriata da guerre e divisioni. Il messaggio di Papa Leone XIV tocca i cuori dei ferraresi, e suscita la stupita emozione dei cittadini statunitensi per l’ascesa al soglio di Pietro - per la prima volta nella storia - di un loro connazionale.

Il primo commento però è dell’arcivescovo Gian Carlo Perego che invita «tutta l’Arcidiocesi a unirsi in preghiera per ringraziare il signore del dono di Papa Leone XIV, affidandoci a Maria - come lui ha chiesto - che oggi veneriamo con il titolo di Madonna di Pompei. Le sue prime parole esprimono continuità con Papa Francesco per una Chiesa Missionaria e Sinodale, che annuncia pace, dialogo, fraternità tra i popoli».

Prime parole di commento dalla politica. «Siamo rimasti incollati, in queste ultime ore, nell’attesa di sapere chi fosse il nuovo Papa – dice il sindaco di Ferrara Alan Fabbri –. Auguro a Robert Francis Prevost, Leone XIV, primo papa statunitense della storia, di lavorare per la pace. Sarà un papa che avrà il compito di aiutare a ricucire tante questioni, sociali e politiche. La volontà di “costruire ponti”, come lui stesso ha sottolineato, è il modo migliore per iniziare questo nuovo percorso, intrapreso nella continuità con quanto svolto da Papa Francesco, e con una sensibilità e un’attenzione verso gli emarginati che lo ricorda».

Il presidente della Provincia Daniele Garuti: «L’ho sentito in diretta, uno dei candidati al soglio era il cardinale di Bologna che è la mia diocesi, e domenica ero con Zuppi al villaggio senza barriere con anziani e portatori di handicap a Tolè. L’ho lasciato stare, l’avevo un po’ sollecitato: “dai, fai una foto vestito di rosso che se poi ti vestono di bianco chi ti becca più”, “no, il bianco non mi dona”. Sarebbe stato un Papa molto vicino agli ultimi, stile Francesco. Ho piacere che rimanga cardinale qui da noi. Il nuovo Papa non lo conosco: una sua visita sarebbe bella, l’ultima volta che è venuto il Papa ero in Polizia ed ero in servizio, c’è la base di Poggio con tanti americani...».

«Buon lavoro al nuovo Papa, spero possa avere un lungo pontificato – dice Mauro Malaguti, deputato di Fratelli d’Italia –. Dovrebbe essere un buon Papa, è stato nominato cardinale da Francesco. Può darsi che la scelta sia caduta su di lui anche come figura di mediazione. Ha parlato di pace? Avrebbe fatto la stessa cosa qualsiasi pontefice appena eletto, mi avrebbe meravigliato il contrario. Gli italiani sono rimasti a secco? In questo caso il campanilismo non vale».

Ecco un altro deputato, il leghista Davide Bergamini: « In un tempo segnato da profonde tensioni internazionali, il ruolo di Leone XIV sarà fondamentale per promuovere messaggi di pace, fraternità e speranza. Confidiamo che il suo magistero possa contribuire a ricucire le ferite del mondo e ad avvicinare i popoli nel segno del dialogo e del rispetto reciproco».

«Giorno di gioia per il mondo cattolico e non solo – dichiara Paolo Calvano, consigliere regionale Pd –. La Chiesa offre un bel segnale di speranza, ritrovando la propria guida ,e può dare un contributo importante per la pace. Un fatto personale circa il nome: l’ultimo Leone prima di lui, Leone XIII, era nato a Carpineto Romano, il paese di cui sono originario. Zuppi non è stato eletto? Tanti ci hanno sperato, ma il valore del suo messaggio non è strettamente legato al Conclave».

C’è chi dice di avere indovinato il nome: «Stamattina avevo fatto il nome di Prevost, le posso anche inviare il messaggio Whatsapp – giura il consigliere regionale di FdI Fausto Gianella –. Serve un pontefice in grado di far sedere tutti a un tavolo di pace».

L’elezione di Prevost è stata accolta con gioia dagli sportivi statunitensi impegnati in terra estense. A cominciare dalla squadra di football americano delle Aquile: «L’elezione di un Papa degli Stati Uniti è un evento storico epocale – afferma Tevin Hanley, coach della difesa – e non solo per gli americani, ma per la Chiesa mondiale. Avendo vissuto e lavorato in diverse parti del mondo, mi sono particolarmente ispirato all’insegnamento universale della Chiesa, e di come la fede ci unisca al di là delle culture e del confini». Aggiunge il capo allenatore John Shannon: «È stato un grande piacere e un onore, per me e mia moglie, poter celebrare con tutti gli italiani l’elezione del nuovo Papa. È stata una felice sorpresa vedere che un americano è stato scelto come capo e futuro della Chiesa cattolica. Siamo felici ed emozionati».

Maximilian Law, direttore del Ferrara Film Festival, ferrarese con doppia cittadinanza italiana e statunitense, vede nell’elezione di un Papa nordamericano «un grande significato rispetto alla situazione socio politica in Usa che in questo momento è molto divisiva. C’è sempre stato un grande amore tra gli Stati Uniti e l’Italia, e questo Papa può essere un ponte per ritrovare quell’amore e quell’armonia».



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