Scout e Cai in campo contro la sedentarietà
I dati Istat: uno su tre sopra i quattordici anni fa poco movimento
MODENA. Nel 2023 (fonte ISTAT), risulta essere pari al 34% la quota delle persone di più di quattordici anni sedentarie. Dal rapporto apprendiamo che la sedentarietà aumenta al crescere dell’età: sono sedentarie circa due persone su dieci tra gli adolescenti e i giovani fino a ventiquattro anni. Nel 2023 la riduzione della sedentarietà ha riguardato entrambi i sessi, ma soprattutto gli uomini, ed è presente in quasi tutte le fasce di età, mostrando una forte riduzione tra i ragazzi di 14-19 anni.
Il sondaggio degli studenti
Secondo il rapporto, tale andamento si abbina contemporaneamente a un aumento della pratica sportiva, che risultava essersi ridotta di molto nel 2021, e che riguarda, invece, nel 2023 più di una persona su quattro. Questo valore supera i livelli di pratica sportiva raggiunti nel periodo pre-pandemico. Anche noi abbiamo eseguito un piccolo sondaggio tra i nostri coetanei, a cui hanno partecipato per il 57% ragazze, e per il 43% maschi.
Abbiamo scoperto che il 70% degli intervistati pratica sport o attività all’aperto e il 30% invece no. Ci ha stupito osservare che il 93% delle persone intervistate ha un’area verde vicino casa e solo il 7% invece non la ha. Questo sembra confermare che Modena è una città con molti parchi. Inoltre il 76% degli intervistati non fa parte di nessun gruppo scout, il 13% ne fa parte e l’11% vorrebbe farne parte. Secondo i dati del nostro sondaggio il 54% delle persone va a scuola più spesso in macchina; il 30% coi mezzi pubblici; il 13% a piedi e solo il 2,3% in bici. La maggioranza ritiene che sia meglio fare attività all’aperto d’estate.
Alla scoperta dei sentieri
Abbiamo proseguito la nostra indagine con una intervista al dirigente della sezione CAI Modena, Enrico Pinelli, 63 anni, membro del CAI da ventisette anni. Pinelli ci ha raccontato che tra i compiti delle guide CAI rientrano le «attività di educazione ambientale oltre che tracciare e fare manutenzione di sentieri in tutta Italia». Tra l'altro il CAI organizza corsi per giovani e anziani, al fine di acquisire competenze per vivere in sicurezza le escursioni in natura. Ad esempio, insegnano a orientarsi e a saper restare sul sentiero. Il CAI è attivo come promotore in collaborazione col giardino botanico Esperia, vicino al Monte Cimone, per sensibilizzare e diffondere conoscenze sui rischi del cambiamento climatico con alcuni corsi e delle attività all'aperto.
«Spirito di avventura»
Per alcune persone interessate ci sono anche corsi di alpinismo giovanile che possono essere praticati da ragazzi dai sette fino ai diciassette anni, divisi in tre fasce di età e varie altre iniziative. Abbiamo intervistato anche un capo scout del gruppo Agesci Modena 5, Filippo Monzani, 43 anni. Entrare nel mondo scout può essere un modo per combattere la sedentarietà.
«Non c’è un’età migliore per entrare negli scout, ogni età ha le sue necessità e delle sue attività particolari -dice Monzani- chi inizia prima ha occasione di vivere più esperienze anche da più piccolo. Quello che mi piace di più degli scout, su due piedi, è lo spirito di avventura, stare in mezzo alla natura e insieme agli altri». Abbiamo avuto quindi una conferma che fare attività in natura e all’aria aperta fa bene a noi e anche all’ambiente.
*studenti delle scuole medie Ferraris, classe 2F