Ferrara, rivoluzione contro i pignoramenti: consumatori più protetti dai giudici
Una sentenza della Cassazione accoglie le direttive della Corte giustizia europea
Ferrara È una piccola rivoluzione a vantaggio dei debitori pignorati, tutti coloro ai quali vengono chiesti soldi o altro a conclusione di cause giudiziarie contro cui nonhanno potuto presentare opposizione: potrebbe interessare, ad esempio, tanti risparmiatori - quelli di Carife, oltre 10mila - che avevano debiti con banche fallite, conteggiati nelle loro casse come crediti Npl “deteriorati” (difficili da recuperare), e poi venduti ad agenzie specializzate che per quel recupero di crediti facevano partire raffiche di pignoramenti verso i risparmiatori-debitori. Oppure, parliamo di cittadini che rischiavano di subire il pignoramento delle proprie case messe all’asta, a seguito di procedure contro cui non erano riusciti o non hanno fatto in tempo ad opporsi.
Bene, ora sui pignoramenti basati su decreto ingiuntivo non opposto c’è questa nuova opportunità per il debitore, persona fisica/consumatore: ed ecco che per l’associazione Adusbef – e tante altre e così tecnici in campo – questa “rivoluzione” a tutela dei consumatori rappresenta «una nuova speranza per i debitori pignorati, anche a Ferrara e provincia».
Tutto grazie ad una recente sentenza della Cassazione, sezioni unite. Sentenza, precisa l’avvocato Lorenzo Buldrini di Adusbef Ferrara, (la numero 9479 del 6 aprile scorso) che «ha notevolmente attenuato il principio del nostro ordinamento giuridico, secondo cui il decreto ingiuntivo non opposto nel termine di 40 giorni dalla sua notifica diventa definitivo ed incontrovertibile».
Con questa sentenza, la Corte suprema ha risolto una situazione di incertezza innescata da ben quattro sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 17 maggio 2022: che hanno stabilito che – tradotto per semplificare – che si può affermare che il pignoramento è definitivo (passato in giudicato) solo se le questioni che lo hanno innescato siano state esaminate dal giudice o indicate al consumatore.
E così, siccome le sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue hanno valore di legge per gli Stati membri, nonché efficacia retroattiva, la Cassazione fugando ogni dubbio ha garantito una nuova tutela del consumatore, adeguandosi al diritto europeo. Vediamo di spiegare: fino alla pronuncia di Cassazione (sezioni unite) la legge prevedeva che un decreto ingiuntivo non opposto entro il termine di legge di 40 giorni dalla notifica al debitore, diventava definitivo, passava in giudicato.
Significava che il debitore (il risparmiatore ex Carife o il proprietario della casa all’asta) che non si era opposto entro quel termine con una opposizione al decreto ingiuntivo, non aveva più diritto a nessuna contestazione: pagava o restava senza casa.
E dire che spesso la mancata opposizione non era dovuta a disinteresse o negligenza, poiché il debitore poteva non aver soldi per pagare un avvocato per opporsi o perché il legale non aveva individuato questioni in passato ritenute non illegittime mentre ora lo sono. E allora?
Ecco la “rivoluzione”: tanto che molti addetti ai lavori, hanno parlato di disfatta della banche sul fronte dei pignoramenti, di vero e proprio “terremoto” nel mondo delle aste immobiliari. Perché il famoso “giudicato” (pignoramento definitivo) – spiega Buldrini – «non costituisce più uno schermo per i creditori che sono in possesso di un decreto ingiuntivo non opposto (definitivo) qualora il contratto che sta alla base del decreto ingiuntivo contenga clausole abusive per il consumatore».
In pratica, adesso, il giudice, per l’emissione dei nuovi decreti ingiuntivi nei confronti di consumatori deve procedere ad una nuova istruttoria preventiva per verificare se esistono clausole abusive ed in tal caso potrebbe anche bocciare il decreto ingiuntivo.
«Possiamo immaginare grossi problemi per chi chiede un decreto ingiuntivo sulla base di semplici fatture e non ha stipulato un contratto (molto rapporti obbligatori non richiedono la forma scritta per legge) ». Ma ovviamente è molto più intricato, ribadisce Buldrini «per i decreti ingiuntivi già emessi, diventati definiti/passati in giudicato, che costituiscono il titolo esecutivo di tanti pignoramenti tutt’ora in essere (mobiliari, presso terzi ed immobiliari) ».
A Ferrara, ovviamente, gli stessi giudici del tribunale nell’Ufficio esecuzioni hanno già emesso protocolli e linee guida da seguire per i legali interessati, «proprio per applicare questa rivoluzione nell’interesse dei consumatori» chiude Buldrini. l
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