Gazzetta di Modena

Il blitz

Lido Estensi, sequestrato il Bagno Calypso

Katia Romagnoli
Lido Estensi, sequestrato il Bagno Calypso

Intervento di Finanza, Capitaneria di Porto, Comune di Comacchio e Polizia locale: dismessi tutti gli ombrelloni e sigilli agli ingressi

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Lido Estensi È scattato questa mattina, alle 8, davanti agli occhi attoniti di turisti di passaggio e clienti, il sequestro del Bagno Calypso di Lido Estensi, con conseguente revoca della concessione demaniale (n° 15/2009). Una serie di inadempienze, a partire dal mancato pagamento dei canoni demaniali, è all’origine del provvedimento, messo in atto dal reparto della Polizia edilizia, commerciale, ambientale del Comune di Comacchio, attraverso un’operazione congiunta con la Guardia di Finanza del reparto aeronavale di Rimini, con l’Ufficio circondariale marittimo di Porto Garibaldi e con i carabinieri della stazione del Lido Estensi. Un’operazione interforze, dunque, coordinata dalla polizia locale lagunare, culminata con i sigilli di sequestro probatorio fissati con nastro bicolore su tutta l’area perimetrale dello stabilimento balneare. Personale tecnico dell’amministrazione comacchiese e operai comunali sono stati impegnati per gran parte della giornata, al fine di dare esecuzione alla sentenza emessa dal Tar di Bologna il 10 luglio scorso.

Il giudice amministrativo regionale aveva, infatti, dato formalmente ragione al Comune, respingendo così l’istanza di richiesta cautelare a salvaguardia della stagione balneare che era stata avanzata dal titolare della concessione demaniale. Ecco allora che mentre gli operatori della polizia locale e i militari delle altre forze coinvolte nell’operazione effettuavano una serie di adempimenti burocratici, in presenza del titolare del Bagno, Antonio Lella, gli operai iniziavano a smobilitare ombrelloni, sdrai, giochi per bambini, trasformando la spiaggia del bagno Calypso in un deserto. Duecentocinquanta lettini e circa 120 ombrelloni sono stati recuperati ed accatastati in un’area adiacente al bar dello stabilimento balneare, da dove, un po’ per volta, sono poi state prelevate macchine del caffè, celle frigorifere destinate ai gelati e tutta l’attrezzatura ceduta al bagno da aziende esterne, in comodato d’uso gratuito.

Secondo quanto si è appurato, il sequestro probatorio è solo l’ultimo passaggio, quello conclusivo di una vicenda che ha visto il suo momento cruciale nel mese di maggio scorso, quando il dirigente del settore Lavori Pubblici, Daniele Cavallini, ha adottato un’ordinanza (n° 192 dell’8/05/2025), di lì a poco impugnata avanti al Tar. Al Bagno Calypso vengono mosse diverse contestazioni, a partire dal mancato pagamento di canoni demaniali (per un importo almeno di 20mila euro), oltre ad altri illeciti di natura edilizia. Il pubblico esercizio risulta già destinatario di un atto di pignoramento, che interessa una parte dei suoi beni mobili. Per la prima volta, nella storia dei Lidi di Comacchio, si assiste al sequestro di uno stabilimento balneare, un provvedimento che, tra l’altro interviene in alta stagione, periodo notoriamente più favorevole per il business della spiaggia.

A rendere ancora più eclatante il provvedimento adottato in mattinata è la sanzione accessoria di revoca della concessione demaniale. Lo stabilimento balneare risulta inaccessibile, mentre i clienti stagionali, una quindicina, che avevano già provveduto a corrispondere la loro quota per il pernottamento dell’ombrellone e del lettino, sono stati dirottati al vicino bagno Blue Moon, in forza di un accordo tra i titolari dei due stabilimenti. Per tutta la durata delle operazioni di sequestro, gli operatori della Polizia Locale, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera hanno presidiato lo stabilimento, spiegando ai turisti increduli, che non era possibile accedere alla struttura. In tarda mattinata sono, infine, stati, posti i sigilli.

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