Gazzetta di Modena

IL CASO

Frane in Appennino, lavori paralizzati: ecco la mappa

Gabriele Farina

I sindaci denunciano: «Troppa burocrazia, non possiamo attendere anni prima di intervenire». E ora si teme per la pioggia

23 agosto 2014
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«La montagna fa paura, la burocrazia di più». La scrosciante pioggia estiva ha riaperto infatti vecchie ferite sul territorio: le frane. I Comuni attendono fondi per combatterle, sperando che le precipitazioni non causino nuovi fenomeni. «Purtroppo non facciamo prevenzione - spiega Corrado Ferroni, sindaco di Pievepelago - e le risorse sono sempre meno. La burocrazia fa paura: non si può attendere un anno per intervenire». A Pieve preoccupa un cedimento nella frazione di Merizzana e nella strada per Roccapelago. Nel giro di un mese partiranno i lavori a Monticello e Rovaceto. Due gli interventi svolti nel capoluogo, mentre proseguono i lavori per la galleria di Tagliole, in attesa di prolungare la copertura. «Speriamo nei fondi del ministero dell’Ambiente». «Agire dopo - aggiunge Fabio Braglia, primo cittadino di Palagano - vuol dire spendere più del doppio». Il Comune ha segnalato alle autorità competenti casi in via Ronco Vecchio, a Montemolino e Ca’ D’Andrea. «La terza preoccupa di più perché rischia di finire sopra il centro del capoluogo. Non segnaliamo i piccoli casi che liberiamo con le nostre ruspe: non dimentichiamo quanto ha sofferto la Bassa». A Frassinoro attenzione sulla strada verso Montefiorino. «La frana storica di Pian di Venano sta ricominciando a muoversi - dice il primo cittadino, Elio Pierazzi - come quella a Piandelagotti. A San Pellegrino abbiamo riaperto la strada. Le complicazioni mettono a rischio la nostra sopravvivenza, ma da Roma non sembrano proprio accorgersene». Triplo monitoraggio a Fanano. «A Casa Madoia ci sono tre abitazioni a monte della frana - sottolinea Moreno Guerrieri, assessore ai Lavori Pubblici - se non passano i camion con il gpl è un problema durante l’inverno. A Valdelucce c’è un restringimento perché si sta erodendo la scarpata. L’intervento tra Fanano, Trentino e Sestola è risolto solo in parte». Cantieri aperti a Pavullo presso Iddiano, Niviano e Renno. Finiti gli interventi a Benedello, Comungrande e in via Fontanamora. Il Comune attende risorse per lavori a L’Amola di Renno, Olina e Montorso. «Il torrente Scoltenna - dichiara il sindaco, Romano Canovi - ha portato via un pezzo di strada tra Renno e il Ponte d’Olina. Lì l’intervento sarà molto più consistente. Al momento non possiamo fare altro perché le risorse sono quelle che sono». Lavori in corso a Polinago. «C’è in appalto il ripristino di via Fondovalle a Gombola - conferma il sindaco, Gian Domenico Tomei - e abbiamo risorse solo per ripristinare il transito, non per sistemare la frana. La strada per San Martino resta chiusa, tantissime sono dissestate e i finanziamenti non penso che saranno sufficienti». A Montecreto invece si lavora nelle vie La Confetta e Ronco la Croce. «Entrambi gli interventi sono partiti», conferma il sindaco Leandro Bonucchi. A Sestola si stanno concludendo i lavori a Passo del Lupo. Attese le risorse per uno smottamento sulla comunale Vesale a Castellaro e per un altro caso in via Passerino. «Aspettiamo fiduciosi - dice il sindaco Marco Bonucchi - dopo aver fatto tutte le opportune segnalazioni». Aspetta anche Guiglia. «Possiamo sistemare solo frane di piccola entità - conclude il sindaco, Monica Amici - attendiamo notizie se no siamo nei guai. Comunque siamo già in contatto con la Regione e a giorni mi aspetto un incontro con l’assessore competente». ©RIPRODUZIONE RISERVATA