Così l’Ausl di Modena usa l’intelligenza artificiale in medicina
Manno (Gastroenterologia): «Le macchine ci supportano con milioni di immagini»
MODENA. Mauro Manno è primario della Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda USL di Modena.
Manno ha deciso di raccontare quella che è la sua esperienza, come primario, nel suo campo di lavoro, di come tiene la mente salda durante un’ operazione e quali saranno le innovazioni all’interno dell'Azienda USL di Modena.
«Empatia e lucidità»
«Nei confronti del paziente devi dimostrarti empatico ma comunque è molto importante lavorare con la testa e mantenere una lucidità, ma è allo stesso tempo importante mettersi nei panni del paziente cercando di capire cosa sta provando e in caso cercare di aiutarlo». È così che Manno ci ha raccontato quella che è la sua mentalità sul posto di lavoro mentre affronta situazioni sul campo di lavoro cariche di responsabilità che possono mettere alla prova le sue emozioni
Come abbiamo visto, al giorno d’oggi con l'intelligenza artificiale è quasi impossibile non averci contatto, e sicuramente, andando avanti col passare degli anni continuerà ad accompagnarci ed evolversi. Da poco è stata introdotta una grande rivoluzione tecnologica per l’Endoscopia Ausl che riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per individuare delle lesioni del colon invisibili all’occhio umano. Proprio per questo abbiamo ho chiesto a Manno di cosa si tratta e cosa può portare questa nuova rivoluzione tecnologica.
Alla ricerca dei “polipi”
«Questa macchina, che abbiamo introdotto recentemente, riesce a riconoscere i polipi del colon. Viene definita “Machine Learning”, ed è una macchina a cui sono state date milioni di immagini riguardante i numerosi casi di lesioni nel colon; su un monitor osserviamo il corpo umano ed individuiamo una possibile area dove potrebbe esserci un polipo e qui entra in gioco la macchina che segnala la sua presenza. Questo è molto importante perché spesso questi polipi possono sfuggire all’occhio umano; quindi in questo caso l’intelligenza artificiale è molto importante perché da lì capiamo quali polipi possano diventare un tumore o quali infiammabili. È sicuramente uno strumento che va perfezionato ma è molto utile. Quindi l’intelligenza artificiale non è altro che uno strumento che fa da supporto».
Come in tutti i nuovi strumenti che si mettono alla prova, sono presenti persone che hanno avuto pareri discordanti e che non sono state d’accordo con questa nuova introduzione.
Manno ci ha parlato anche di come, per lui, l’intelligenza artificiale è utilizzata solamente allo scopo del supporto.
«La macchina ci aiuta a migliorare»
«Io penso che questo software riguardante l’intelligenza artificiale ci abbia aiutato in qualche modo a migliorarci, soprattutto perché riesce a farci riconoscere delle lesioni che prima non riuscivamo a notare; credo che abbia migliorato le nostre performance. Diversi sono stati i colleghi che hanno pensato che la macchina potesse sostituire l’uomo, cosa che per esempio nel mio campo è impossibile, però come gli ho detto l’intelligenza artificiale ci aiuta come ci aiutano gli infermieri che ci segnalano qualcosa che ci è sfuggito. Ci saranno sicuramente medici che vivono nella propria comfort zone e preferiscono non espandere i propri orizzonti e lavorare con la stessa metodologia. La medicina credo che però non possa essere sostituita da una macchina definitivamente, ma sappiamo che l’intelligenza artificiale rappresenta il futuro di tutto il mondo», ha concluso il primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.
*studentessa del liceo Venturi, classe 4L