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Scuola 2030

Una giornata con la Polizia locale di Modena: «Occhi fissi sul territorio»

di Alessandro Magnani*

	Gli studenti con gli agenti della Polizia locale di Modena
Gli studenti con gli agenti della Polizia locale di Modena

Focus sulla sicurezza, ma non solo. L’agente Claudia Sullo: «L’uniforme non ha genere»

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MODENA. Furti, rapine, truffe, spaccio: da trentatré anni e tre mesi è l’ispettore Claudio Comastri a rispondere e vestire la divisa blu della Polizia locale di Modena.

La Polizia locale non si limita a fare multe e gestire il traffico. Il suo ruolo è molto più ampio e cruciale per la sicurezza della città. Ogni giorno, gli agenti lavorano fianco a fianco con le altre forze dell’ordine, come la Polizia e i Carabinieri, per affrontare una varietà di crimini, dalle rapine alle aggressioni. Ma la loro attività non si ferma alla repressione. Grazie al numero unico 112, la Polizia locale raccoglie segnalazioni dai cittadini e le indirizza alle squadre competenti, per garantire una risposta rapida ed efficace.

«Più crimini? In centro»

«La zona dove vengono registrati più crimini? Il centro, essendo quella più frequentata e quella dove abitano più persone» spiega l’ispettore Comastri. Il centro storico, soprattutto nei giorni di mercato e nelle ore di punta, è il cuore pulsante della città e anche il bersaglio perfetto per i ladri. Portafogli spariti, borseggi, bici rubate: «Ogni giorno si registrano decine di segnalazioni», sottolinea. Gli autobus sono il luogo perfetto per essere vittime di un furto: «Il numero sette – spiega l’ispettore – è quello che vede avvenire più furti; ma i ladri non agiscono inosservati perché a bordo dei mezzi, alle fermate degli autobus o per le vie della città ci sono anche i numerosi agenti in borghese che sorvegliano e, se non ve ne siete resi conto o credete che loro non ci siano, è perché stanno lavorando molto bene».

La stretta sui monopattini

Sicurezza significa che sicurezza stradale. L’ultima riforma del Codice della Strada porta sanzioni più dure per chi guida sotto effetto di alcol e droghe, e regole più stringenti per bici e monopattini. A questo proposito, i latini dicevano: “Dura lex, sed lex!”, ovvero “Più rigore, più sicurezza”. Ma sarà davvero così? Lo scopriremo nei prossimi mesi, anche per i neopatentati però arriva la stretta. «Ora possono guidare auto più potenti rispetto al passato, ma con limiti chiari. Anche per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti c’è stato un giro di vite: se prima era possibile verificare soltanto il tasso alcolico, ora anche per gli stupefacenti ci sono strumenti ufficiali che non si affidano più solo alle intuizioni degli agenti».

Alcol? Tolleranza zero

Ancora, tolleranza zero per chi supera i limiti di alcol, soprattutto tra i neopatentati, risulta che sia proprio quella «la principale causa di incidenti, più o meno gravi, sulla strada». «Vorremmo che i ragazzi passassero una giornata con noi, in macchina o alla centrale operativa», dicono gli agenti. Perché dietro ogni intervento c’è un lavoro di squadra che continua anche dopo che i riflettori si spengono; anzi, quando le sirene si spengono e si abbassano le telecamere, inizia il lavoro vero degli agenti, un lavoro in costante cambiamento che non può avere orari e che deve essere curato e seguito continuamente. La parola d’ordine è collaborazione: all’interno della centrale e delle diverse forze dell’ordine.

Par condicio

E se pensate che sia un ambiente solo per uomini, vi sbagliate. Claudia Sullo, agente della Polizia locale, racconta di lavorare senza problemi in un mondo che un tempo era prettamente maschile: «L’uniforme non ha genere, ma solo responsabilità». La polizia locale è un organo in continuo sviluppo, con tecnologia e tecniche nuove al servizio di ogni emergenza: dalle omissioni di soccorso ai furti di biciclette, la locale può ricorrere a telecamere, piattaforme online e altri sistemi. «Modena non è una città pericolosa, bisogna impiegare un po' di buon senso e prestare un po' di attenzione». Se non ne parliamo, il problema sembra non esistere, se ne parliamo troppo, sembra insormontabile: la verità sta nel mezzo: la sicurezza inizia con la consapevolezza.

*studente del liceo Muratori-San Carlo, classe 5D