Sondaggio al Venturi: 9 studenti su 10 usano l’intelligenza artificiale
L’esperta di una web agency: «Viviamo in un’epoca del dubbio»
MODENA. L’intelligenza artificiale è un'opportunità o una minaccia per i lavoratori di oggi e di domani?
L’epoca che stiamo vivendo viene definita come un'epoca di forte transizione e dubbi legati al presente e futuro. Gli studenti del Venturi professionale, specializzati in Servizi Culturali e dello Spettacolo, hanno approfondito il tema intervistando compagni, insegnanti e professionisti della comunicazione visiva.
ChatGpt in vetta
Un sondaggio a cui hanno partecipato 40 studenti di classi prime e quarte del Venturi professionale, ha rivelato che Il 10% del campione non ha mai utilizzato l’AI, mentre del restante 90% solo il 12,5% dichiara di farne un uso costante. Tra le applicazioni più utilizzate spicca ChatGPT, considerata uno strumento pratico e immediato, apprezzata soprattutto per semplificare i compiti scolastici e correggere piccoli errori, ma anche per attività creative nel tempo libero, come la generazione di immagini e video a partire da un testo.
Il 95% degli studenti ritiene che l’AI cambierà il modo di lavorare in futuro anche nel loro settore, pur non sostituendo completamente l’uomo. Tuttavia molti temono che l’AI possa automatizzare alcune competenze umane. Per loro, questa tecnologia rappresenterà un’opportunità solo se regolata da limiti ben definiti.
Che ne pensano i prof?
Gli insegnanti di materie d’indirizzo del Venturi offrono una visione equilibrata sull’introduzione dell’Intelligenza Artificiale, che sta trasformando non solo il lavoro, ma anche l’insegnamento.
Il prof Manfredini, docente di Progettazione e Realizzazione del Prodotto fotografico e audiovisivo, spiega: «L’AI automatizza passaggi lunghi e complessi, riducendo tempi e costi», ma avverte che «nel campo creativo potrebbe portare a un appiattimento dei contenuti».
Il prof Lega, docente di Design della Comunicazione Visiva, concorda sui benefici pratici, ma ribadisce il valore della creatività umana: «La creatività è un’attività umana; strumenti come Photoshop e Premiere non sostituiscono una solida formazione tecnica».
Entrambi sottolineano l’importanza di bilanciare esperienze analogiche e digitali per preparare gli studenti all’uso consapevole dell’AI. «La scuola deve integrare l’esperienza manuale con l’uso dell’AI», afferma il prof Lega, mentre il prof Manfredini aggiunge che una solida base tecnica è indispensabile per comprendere queste tecnologie. Guardando al futuro, concordano che l’AI non sostituirà completamente le professioni creative, ma richiederà un continuo aggiornamento delle competenze.
«Le nuove figure professionali, come i prompt designer, collaboreranno con l’AI», osserva il prof Lega. Il prof Manfredini, invece, sottolinea che il settore audiovisivo richiederà sempre il contributo umano, anche se in ruoli più specializzati. Entrambi descrivono questa fase come un’epoca di transizione: per il prof Manfredini è fondamentale «governare l’AI per garantirne i benefici», mentre il Prof. Lega la definisce una «transizione postumana», in cui sarà cruciale preservare il valore umano del pensiero creativo.
Opportunità e tentazione
Per approfondire l’impatto dell’AI nella comunicazione, abbiamo intervistato Sabrina, Social Media Manager e Copywriter di una web agency.
L’AI è ormai parte integrante del suo lavoro quotidiano, dalla generazione di idee alla creazione di contenuti grafici: «L’intelligenza artificiale sostiene il team in tutte le fasi del nostro lavoro, dalle idee grezze agli aggiornamenti tecnici», spiega. Strumenti come ChatGPT e il pacchetto Adobe permettono di personalizzare i contenuti rapidamente.
Nonostante i benefici, Sabrina evidenzia i limiti dell’AI, che «attinge sempre a cose già esistenti» e non può sostituire la creatività umana.
Avverte inoltre che un uso eccessivo rischia di compromettere le capacità di apprendimento delle nuove generazioni: «Un ragazzo molto giovane può cadere nella tentazione di sfruttare moltissimo l’AI, limitando così la capacità di apprendimento».
«L’epoca del dubbio»
Guardando al futuro, ritiene che l’AI rappresenti un’opportunità solo se usata con consapevolezza.
Tuttavia, mette in guardia su rischi come la manipolazione dei contenuti: «Ad oggi, anche una fonte audiovisiva può essere manipolata dall’AI, rendendo difficile distinguere il vero dal falso». Sabrina definisce questa fase tecnologica come «l’epoca del dubbio», tra opportunità e incertezze.
*studentesse dell’istituto Venturi. classe 4M