Ecco l’alfabeto dei giovani: una generazione dalla A alla Z
I termini più usati dagli adolescenti: da “top” a “polleg”
MODENA. Se vi è capitato di ascoltare ragazzi e ragazze conversare tra loro e non capire metà delle parole che usano, non preoccupatevi: non siete soli.
Il linguaggio giovanile è in continua evoluzione, influenzato dai social media, dalla musica e dall’inglese, che ormai è entrato completamente nello slang quotidiano. Per aiutarvi a comprendere alcuni dei termini più diffusi tra gli adolescenti, come “flexare”, “beef” e “chill”, abbiamo realizzato un glossario contenente i più popolari. Pronti a decifrare il loro linguaggio?
A
Amo: diminutivo di amore, utilizzato per rivolgersi alle proprie amiche o amici. Il modo più usato è “Ciao amo”. Esiste anche la variante accentata: amò.
B
Beef: termine che deriva dal modo di parlare americano, è utilizzato per indicare una discussione accesa tra due o più persone. Esempio: “Ieri i miei amici hanno avuto un beef”.
C
Chill: anche questo è un termine inglese che letteralmente significa “stare tranquilli e sereni”. Nel linguaggio quotidiano viene utilizzato così: “Domani ho una interrogazione” .“Vabbè dai, stai nel chill”.
D
Damn: si tratta di un altro termine che deriva dall’inglese e viene utilizzato specialmente dai giovani, letteralmente significa: “Dannazione”. Viene usato per riferirsi a qualcosa che stupisce. “Oggi ho preso 9 in fisica” .“Damn, bravo!”.
E
Easy: viene utilizzato per indicare un qualcosa di estremamente semplice. Termine sempre di origine inglese. Esempio: “La verifica era super easy”.
F
Flexare: verbo inglese e poi italianizzato. Utilizzato per mettere in mostra qualcosa o per ostentare, spesso un capo di abbigliamento. Esempio: “Flexo il nuovo paio di scarpe”. Parole bonus: friendzone. Cosa significa? Quando si viene rifiutati da un ragazzo o da una ragazza e si rimane amici; essere quindi declassato da potenziale fidanzato/a ad amico). Altra parola bonus: “Fra”, diminutivo di fratello con cui chiamare i propri amici.
G
Gag: termine utilizzato per indicare un momento divertente tra amici o una situazione ironica. In italiano viene tradotto con: facciamoci due risate. Parola bonus: ghostare, ovvero smettere all’improvviso di rispondere ai messaggi di un amico o di qualcuno con cui ci si sta frequentando.
H
Hai spaccato: utilizzato per descrivere una situazione in cui un amico/amica ha fatto centro. Esempio: “Ho fatto canestro al primo colpo”. “Bravo, hai spaccato”.
Parola bonus: Hype. È un termine inglese che significa essere molto entusiasta per qualcosa che sta per accadere. “Sono in hype per la festa di sabato”.
I
Icona: termine utilizzato per indicare una persona da cui prendere esempio.
Attenzione, non indica il simbolo delle applicazioni del cellulare. Un esempio? “Lei è proprio un’icona”.
L
LOL: Acronimo di Laughing Out Loud, termine inglese che significa grasse risate, ridere a crepapelle.
M
Malessere: utilizzato per indicare una persona, solitamente un partner, nociva per la relazione. È spesso indecisa su quello che vuole e tratta il partner in maniera superficiale. Esempio: “Mi ha mollato per l’ennesima volta e ora mi rivuole, è proprio un malessere”.
N
Non ci sta: è un modo di dire per indicare qualcosa, qualcuno o un atteggiamento che risulta fuori luogo. Esempio: “Ti sei messo a ridere quando è inciampato, sinceramente non ci sta”.
O
Outfit: anche questa è una parola inglese. Viene utilizzata per indicare l'abbigliamento di una persona. Esempio: “Hai proprio un bell’outfit”.
P
Polleg: questa parola è sinonimo di tranquillità. Viene usata per reagire a situazioni ritenute irrilevanti. Esempio: “Ho preso un brutto voto, ma ho la media ancora sufficiente, polleg”.
Q
Quoto: affermazione per sottolineare un’idea o una proposta che condividi. Esempio: “Domani andiamo a pranzo tutti insieme”. “Quoto’’
R
Rizz: è una parola particolare, un neologismo spopolato sul web e che significa “avere fascino”, quando rivolto a una persona. E’anche la capacità di risultare attraente agli occhi degli altri. “Quel ragazzo ha molto rizz”.
S
Snitch: è l’ennesimo termine che deriva dall’inglese? Si, ormai questa lingua è talmente popolare, tanto da essere diventata parte integrante del linguaggio giovanile. Si usa per rivolgersi a una persona che fa la spia. Esempio: “Ho copiato durante la verifica di italiano e il mio compagno l’ha detto al professore, è uno snitch”.
T
Top: parola anglosassone spopolata nel web negli ultimi tempi come sinonimo di fantastico, il migliore. Esempio: “Ho preso 10 in inglese, TOP!”.
U
Unpopular opinion: ancora una volta un accostamento di parole inglesi per indicare, in questo caso, un’opinione in contrasto all’idea comune. Esempio: “Unpopular opinion: la pizza non è così buona come dicono tutti”.
V
Vibe: parola inglese utilizzata per descrivere l’atmosfera o l’energia di un luogo o di una persona che può essere sia positiva che negativa. Esempio “Quella persona mi manda buona vibe”.
Z
Zone: siamo finalmente arrivati all’ultimo termine inglese. “Zone” viene usato per indicare il quartiere in cui si vive o nel quale ci si incontra abitualmente con gli amici. Esempio “Sabato ci vediamo nella zone”.
Liceo Muratori-San Carlo
Classe 5DL