Tortellini e motori a Modena: in Calle di Luca ecco la nuova trattoria “Vitto”
Nel ristorante sono appesi alle pareti cimeli unici del motorsport modenese e a tavola vengono serviti i piatti della tradizione
MODENA. Entrare da Vitto non è solo sedersi a tavola: è immergersi nel cuore di Modena (via Calle Di Luca 7). Ogni angolo racconta una storia, ogni oggetto esposto è unico, e ogni piatto porta con sé il gusto di una tradizione che resiste nel tempo.
Ma come è nata l'idea di unire motori e cucina? Lo abbiamo chiesto allo chef Giulio Sassi, che ormai da due anni permette di assaporare gusti unici tra i tavoli di Vitto.
Un elemento distintivo della Trattoria Da Vitto è sicuramente il design del ristorante: «L’arredamento con volanti appesi al muro e pezzi di auto storici rappresenta una delle tipicità della città e soprattutto il titolare è un grandissimo appassionato di auto che colleziona pezzi unici e storici che fanno aumentare il livello di clientela», spiega Giulio Sassi, uno degli chef.
Cucina e motori
Ma cosa rende speciale la sua cucina? «La mia idea di cucina è senza limiti e senza confini, ho fatto qualche esperienza all’estero e mi attraggono un po’ tutti gli ambiti. Essendo modenese sono sempre stato legato al territorio e alle ricette tradizionali, le mie esperienze poi mi portano ad unire ciò che apprendo nei viaggi e la tradizione per trovare la chiave di volta».
Vitto non è solo un ristorante, ma un luogo in cui la passione per la cucina diventa un’esperienza condivisa. A raccontarlo è lo chef stesso che collabora tutti i giorni con altri due colleghi: «Siamo in tre chef executive che gestiamo due ristoranti, ma la cosa bella è che ci conosciamo da tempo e c’è una grande affinità. Lavorare insieme ci dà forza, è quasi come fossimo una persona unica», spiega Sassi.
Quando gli abbiamo chiesto quali piatti modenesi non potessero mancare nel menù, la risposta è stata immediata: «Il parmigiano e l’aceto balsamico non devono mai mancare, e tra i piatti più rappresentativi della nostra città ci sono il tortellino e il passatello, che sono i nostri veri cavalli di battaglia».
La clientela che frequenta il ristorante è variegata, Giulio ci fa notare che i turisti sono spesso attratti dall’arredamento del locale. «La sfida, però, è farli tornare – spiega – I modenesi, invece, sono ancora molti che devono conoscerci, ma quando provano il ristorante restano soddisfatti e tornano volentieri».
Giulio non ha dubbi su quale sia il piatto più apprezzato: «Il passatello, ma anche la tagliatella al ragù, che rivisitata con un sugo di prosciutto locale, è davvero un successo. La gente la trova molto interessante e la apprezza».
Ma come vede l’evoluzione della cucina modenese nei prossimi anni? Penso che il futuro della cucina modenese sta nell’unire i sapori tradizionali con la modernità. La chiave è mantenere intatta l’autenticità delle ricette, pur utilizzando nuove tecniche e presentazioni», risponde ancora.
Infine, un consiglio per i giovani che desiderano intraprendere una carriera nella ristorazione: «Se sei modenese, la cucina è qualcosa che ti viene naturale. Consiglio di apprendere il più possibile dalle tradizioni della tua famiglia; ma il mondo della ristorazione è fatto di sacrifici, ritmi serrati e dedizione totale».
Un aspetto che, per lo chef, è sostenibile solo attraverso la passione: «Se non è passione, è impossibile fare questo lavoro», chiosa.
In conclusione, la Trattoria da Vitto non è solo un ristorante dove si mangia bene, ma è anche un luogo che racconta la storia e la cultura gastronomica di Modena, con uno sguardo attento al futuro.
Giulio Sassi, con la sua passione e la sua creatività, è senza dubbio un custode della tradizione, ma anche un innovatore capace di portare la cucina modenese a nuovi livelli.
*studentesse del liceo Muratori-San Carlo, classe 5DL