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La sfida di “e.DO”: nel laboratorio dell’istituto Corni gli studenti scoprono la robotica


	Gli studenti del Sigonio scoprono i segreti della robotica
Gli studenti del Sigonio scoprono i segreti della robotica

La classe 4I del Sigonio ha partecipato alla challenge all’e.DO Learning Center

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MODENA. Il viaggio all’interno di e.DO Learning Center di Modena. Offrire a studenti e docenti del territorio delle esperienze didattiche innovative per la diffusione delle discipline Stem è l’obiettivo di e.DO Learning Center, laboratorio situato presso l’Iis Fermo Corni di Modena e sostenuto da Ferrari, azienda che ha da sempre a cuore la formazione e lo sviluppo dei giovani a partire dalla propria comunità locale. Ogni giorno, e.DO accoglie diverse classi, dalle elementari all’università per un totale di 4000 partecipanti all’anno. Noi siamo la 4I del liceo Sigonio di Modena e, oggi, anche noi abbiamo accettato la challenge di e.DO, riuscendo a completare la sfida, avvicinandoci al mondo della robotica senza rinunciare al divertimento. Il laboratorio e.DO permette di scoprire e sperimentare la robotica grazie alla tecnologia firmata Comau, a partire dai cinque bracci meccanici modulari e multi-asse con intelligenza integrata open-source che assistono la persona durante le attività di formazione e, nella versione industriale, anche in ambito produttivo, ad esempio nell’industria automobilistica.

I cobot

Tra i robot esistono anche i cobot, che vengono definiti “collaborativi” perché hanno un sistema di sensoristica che agisce su un determinato campo d'azione: appena una persona entra nel raggio d'azione del robot esso diminuisce drasticamente la sua velocità non arrestandosi e continuando a lavorare anche a contatto fisico con la persona. Zakaria Touati, formatore Comau, ci presenta così il robot e.DO: «È costituito da un braccio robotico, che alla sua estremità presenta una pinza, chiamata gripper, che compie il movimento di pick and place, ovvero prendere e posizionare oggetti. Il braccio ha parti bianche e nere, queste ultime vengono chiamate giunti, cioè assi cilindrici motorizzati e sono fondamentali per il movimento. I giunti si muovono negli stessi versi contemporaneamente, ciò che cambia è l’orientamento. I primi tre giunti hanno la funzione di sostenere il peso e per questo sono i più grandi. Alla base del braccio troviamo il cervello del computer, un sistema di controllo chiamato Raspberry, con la funzione di generare segnali WiFi con cui il tablet/pc si collega. Raspberry riceve gli impulsi dal dispositivo con cui calcola il movimento e coordina i giunti. Per una maggiore sicurezza, è presente un pulsante di emergenza in caso di movimenti incontrollati».

Una vera sfida

L’incontro con e.DO è una vera e propria challenge dove i 5 tavoli del laboratorio contribuiscono allo stesso obiettivo: arrivare a simulare un processo logistico, con l’uso di e.DO e di muletti radiocomandati. Vengono dati ai partecipanti degli ordini e la sfida viene divisa in diverse fasi: la prima, quella di organizzazione, vede i gruppi decidere chi ha il compito di guidare i muletti, e chi la programmazione dei robot. Per poi passare alla fase operativa, cioè consegnare tutti gli ordini nel minor tempo possibile. Sono diversi gli ostacoli che i partecipanti dovranno affrontare: dovranno infatti raggiungere l'obiettivo senza infrangere le regole ed essere il più precisi possibili, cercando di coordinare al meglio muletti e robot. Ma non solo. E.DO mette alla prova anche le competenze soft, per superare la sfida saranno fondamentali quattro elementi principali: problem solving, comunicazione, collaborazione e osservazione. Allora non resta che addentrarsi nel mondo di e.DO e accettare la sfida.

A cura della classe 4I del liceo Sigonio

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