Gazzetta di Modena

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Scuola 2030

La metamorfosi da Sant’Agostino ad Ago: «Ecco come sarà»

di Francesco Pellacani, Federico Rotella, Marco Vinci, Salvatore Brunetto e Jacopo Di Natale*

	Un rendering dell'area che sorgerà all'ex ospedale Estense
Un rendering dell'area che sorgerà all'ex ospedale Estense

Donatella Pieri, presidente della Fondazione, descrive il nuovo centro culturale

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«Il nostro compito è quello di far dialogare l’arte con altri ambiti, contestualizzando anche le urgenze dell’attualità: la crisi ambientale, la guerra, l’uso delle tecnologie». Con questa affermazione, la presidente della Fondazione Ago Modena, Donatella Pieri, ci ha mostrato che Ago non è un semplice museo, ma un organismo vivo, in continua trasformazione.

Metamorfosi in atto

Questa occasione ci ha permesso di scoprire da vicino l’ambizioso progetto, cominciato prima della pandemia, che trasformerà l’ex ospedale Sant’Agostino in un hub culturale all’avanguardia, destinato in futuro a essere uno dei più importanti e estesi della regione, e forse del Paese. Ago propone di incentivare lo sviluppo della vocazione culturale e creativa della città di Modena, individuando e potenziando tutte quelle attività in grado di favorire la coesione e fornire identità al sistema culturale cittadino.

«Ago raccoglie le redini di Fmav Fondazione Modena Arti Visive e delle tre istituzioni confluite in essa: Galleria Civica di Modena, Fondazione Fotografia Modena, Museo della Figurina. L’obiettivo iniziale infatti era quello di ampliare l’attività della Fmav, valorizzando il patrimonio fotografico locale», spiega Pieri.Tuttavia, col tempo, le ambizioni si sono evolute: «Si è resa necessaria la considerazione e la valutazione di un perimetro più ampio di progettazione culturale, perché il palazzo Sant’Agostino è stato ritenuto, da un tavolo condiviso, un hub centrale».

Inclusione e interattività

Ago è un ente del terzo settore, infatti si occupa in maniera più ampia di progetti culturali, con focus sulle arti visive, progettando anche in sinergia con gli enti che saranno all’interno del palazzo. La riqualificazione dell’ex ospedale Sant’Agostino riguarda uno spazio vastissimo: «24.000 metri quadri di un edificio storico del Settecento, con aggiunte successive, che sarà tutto destinato ad attività culturali». Il nuovo polo sarà attraversabile, inclusivo e interattivo, con cortili, aree studio, spazi per la ristorazione e luoghi di incontro. Non stiamo parlando di un semplice museo, ma di un luogo di condivisione e scambio culturale e sociale.

Sottolinea la dirigente: «Non solo uno spazio dove andare per vedere una mostra ma anche dove stare in compagnia». Fondazione Ago custodisce un patrimonio fotografico di grande valore, che comprende opere di artisti come Luigi Ghirri, Franco Fontana, Olivo Barbieri. L’Emilia, infatti, è stata «un terreno fertile in quanto la passione e l’arte hanno dato origine a una produzione artistica fotografica di assoluto rilievo». Ma Ago non si limita alla conservazione: promuove l’interazione tra arte e scienza, con un programma culturale pensato per affrontare anche le grandi tematiche contemporanee. «Il nostro compito è quello di far dialogare l’arte con altri ambiti».

«Raggiunti diecimila studenti»

Ne è un esempio la mostra di Donato Piccolo, con opere realizzate con robot e intelligenza artificiale, oppure il progetto sulla biodiversità ispirato al patrimonio iconografico del Museo della Figurina. Tra le funzioni fondamentali di Ago c’è quella educativa e formativa. Oltre alle mostre, ogni anno vengono proposti laboratori didattici per le scuole di ogni ordine e grado. «L’anno scorso abbiamo raggiunto circa diecimila studenti», evidenzia la direttrice. La realizzazione del progetto sarà in tappe, fino al 2030-2031. La prima parziale apertura è prevista tra il 2025 e il 2026, ma alcune attività inizieranno già entro l’anno. «Se precedentemente questo luogo era un ospedale che si prendeva cura del corpo, oggi si prenderà cura dello spirito e dell’anima attraverso la cultura». Ago non sarà solo un museo: sarà una comunità in costruzione.

*studenti del liceo Corni, classe 3E